Un Mediterraneo più unito grazie al gas israeliano
Passo dopo passo prende corpo il progetto per la realizzazione del gasdotto East-Med. In un vertice a Beersheva il premier d’Israele Benjamin Netanyahu, il primo ministro greco Alexis Tsipras e il presidente di Cipro Nicos Anastasiades hanno infatti raggiunto un’intesa per portare il gas israeliano e cipriota in Europa. Come parte dell’intesa, i tre paesi istituiranno un segretariato permanente nella capitale cipriota Nicosia, il cui lavoro sarà quello di coordinare lo schema di cooperazione trilaterale. Netanyahu ha detto che le tre nazioni hanno riaffermato il loro impegno per il gasdotto e discusso “aspetti importanti” del progetto. Come noto, anche l’Italia è partner importante dell’intera iniziativa. Anastasiades ha ricordato che sarà decisivo il via libera della Commissione Europea per andare avanti: la realizzazione del gasdotto presenta diverse sfide tecniche, data la profondità marina a cui verrà installata l’opera (per una buona parte offshore). L’Unione Europea, proprio su questo, aveva investito 100 milioni di dollari in uno studio di fattibilità. Studio che ha accertato la difficoltà ma anche la possibilità di costruire il gasdotto. “Firmeremo ufficialmente questo accordo in pochi mesi”, ha detto Netanyahu durante quello che è stato il quinto vertice annuale tra i tre paesi. L’iniziativa ha anche il sostegno di Washington: l’ambasciatore degli Stati Uniti David Friedman ha infatti salutato il gasdotto definendolo parte integrante della “stabilità e prosperità del Medio Oriente e dell’Europa,” e ha esortato tutti i paesi della regione a garantirne il suo successo.