Elezioni anticipate in Israele Il 9 aprile si torna alle urne
Era prevedibile vista la maggioranza di un solo voto alla Knesset. E alla fine l’annuncio delle elezioni anticipate in Israele è arrivato: a darlo nelle scorse ore i leader della coalizione guidata dal Primo ministro Benjamin Netanyahu. La data fissata per il ritorno alle urne è il 9 aprile 2019. In una dichiarazione congiunta, la maggioranza ha fatto sapere che “per responsabilità nazionale e di bilancio, i leader dei partiti della coalizione hanno deciso all’unanimità di sciogliere la Knesset e andare alle nuove elezioni all’inizio di aprile dopo un mandato quadriennale”. La decisione di indire elezioni anticipate sarebbe stata presa dopo che era diventato chiaro che la coalizione di 61 seggi (su 120 totali), non sarebbe stata in grado di legiferare sul progetto legato alla leva obbligatoria per i haredi, che – su indicazione della Corte Suprema israeliana – doveva essere approvata entro il 15 gennaio. All’inizio della giornata, i partiti di opposizione Yesh Atid e Yisrael Beiteinu hanno chiarito che, a differenza di quanto affermato in precedenza, non intendevano sostenere la legge.
Secondo il sito Ynet news, il procuratore generale Avichai Mandelblit non pubblicherà la sua decisione sulla possibile incriminazione del primo ministro Benjamin Netanyahu – coinvolto in alcuni presunti casi di corruzione – vicino alla data del voto per non influenzare le elezioni.
Netanyahu ha detto di auspicare che l’attuale coalizione formi anche il nucleo del prossimo governo a beneficio di tutti i cittadini israeliani. Ha invitato gli elettori israeliani a dare all’esecutivo un chiaro mandato per continuare a governare sulla sua strada attuale. Rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano perché ora annunciare elezioni anticipate è possibile mentre un mese e mezzo fa sarebbe stato rischioso per la sicurezza nazionale (così aveva detto lo stesso Netanyahu), il Premier ha spiegato che ora la questione dei tunnel di Hezbollah al nord di Israele e ampiamente sotto controllo. Durante la riunione del suo partito, il Likud (di cui si terranno le primarie già in gennaio), Netanyahu ha dichiarato che il suo governo ha raggiunto “risultati eccezionali” nei suoi quattro anni di mandato. Ha elogiato i legami di Israele con gli Stati Uniti e ricordato il trasferimento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. L’opposizione ha accolto bene la notizia del ritorno alle urne, aggiungendo giudizi severi contro il governo. Merav Michaeli, dell’Unione Sionista, lo ha definito “il peggior esecutivo che abbiamo mai visto”. “Israele deve riprendersi rapidamente dai disastri di questo governo. Un governo corrotto che ha rovinato la democrazia, venduto la nostra sicurezza e ci ha portato all’isolamento diplomatico e al deficit finanziario”.
Daniel Reichel