Turismo in Israele, 2018 da record
Oltre quattro milioni di turisti hanno visitato Israele nel 2018. Un record per il paese che continua a migliorarsi, anno dopo anno, rispetto a un settore tanto importante quanto quello turistico. Il ministero del Turismo ha dichiarato che l’aumento è frutto, almeno in parte, di una ampia campagna di promozione di Israele come destinazione di viaggio in diversi paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Germania, Russia, Italia, Inghilterra, Cina. L’incremento di visitatori rispetto al 2017 è stato del 14% e le entrate hanno raggiunto circa 5,8 miliardi di dollari. “Questi numeri rappresentano un cambiamento rivoluzionario nella strategia di marketing del Ministero del Turismo, realizzato attraverso lo sviluppo delle infrastrutture, grazie all’apertura di rotte dirette da nuove destinazioni, grazie alla creazione di collaborazioni con alcuni dei più grandi agenti di viaggio del mondo”, ha dichiarato il ministro del Turismo Yariv Levin. “Siamo ottimisti sul 2019 che inizia con l’apertura del nuovo aeroporto internazionale di Timna che ci consentirà di continuare a portare nuovi voli a Eilat. Ciò che era considerata una fantasia pochi anni fa è oggi una realtà: Israele è una delle destinazioni turistiche preferite al mondo”, le parole di Amir Halevi, direttore generale del ministero del Turismo. I principali paesi di provenienza dei turisti nel 2018 sono stati: Stati Uniti (897.100), Francia (346.000), Russia (316.000), Germania (262.500), Regno Unito (217.900) Polonia (151.90) e Italia (150.600). Per l’Italia, dicembre ha rappresentato un mese record con ben 20.500 turisti, con una crescita del 46% rispetto al medesimo periodo del 2017 e del 92% rispetto al 2016. “L’Italia – spiega una nota dell’ufficio del Turismo israeliano in Itala – è così risultata poi a dicembre e complessivamente nel 2018 tra i 5 paesi con la crescita più elevata rispetto allo scorso anno e a due anni fa”. “Abbiamo ottenuto un risultato davvero insperato e di questo dobbiamo ringraziare tutti i nostri partner che hanno avuto fiducia in noi. – il commento di Avital Kotzer Adari, direttore dell’Ufficio nazionale israeliano del Turismo in Italia – Dagli operatori che hanno investito, dalla stampa che ha saputo raccontare in modo inedito le novità e lo splendore della nostra destinazione. Tutto questo è stato realizzato anche grazie all’ingresso di nuove compagnie aeree e all’intensificazione dei voli da parte delle compagnie più tradizionali. Davvero un grazie a tutti per la fiducia che avete voluto riporre nella nostra destinazione”.
L’accordo “Open Skies” raggiunto tra l’Unione Europea e Israele nel marzo 2012, spiegava il Jerusalem Post, è l’emblema della trasformazione del settore turistico israeliano: l’intesa ha consentito a tutte le compagnie aeree europee di operare voli diretti verso Israele da qualsiasi località dell’Unione europea e alle compagnie aeree israeliane di volare verso qualsiasi destinazione Ue. Questo accordo agevolerà ad esempio Eilat: vi è già stato un significativo aumento del traffico aereo verso la città israeliana sul Mar Rosso ma l’inaugurazione quest’anno di un nuovo aeroporto sarà un ulteriore incentivo. “Con l’apertura all’inizio di quest’anno dell’aeroporto di Ramon, situato nella Timna Valley e in grado di gestire quattro milioni di passeggeri in transito internazionale all’anno, il mondo avrà finalmente una rotta diretta con Eilat, con non stop da Monaco e Francoforte su Lufthansa, e vettori economici che volano da Praga, Londra e in tutta Europa. – sottolinea il New York Times mettendo Eilat tra le 52 mete da visitare nel 2019 – Nuovi hotel, tra cui il lussuoso Six Senses Shaharut che aprirà appena in tempo per il turno di Israele di ospitare il concorso canoro Eurovision 2019, sono pronti per la folla”. Proprio occasioni come Eurovision o il Giro d’Italia organizzato nel maggio scorso, spiega il ministero del Turismo, sono le migliori vetrine per l’immagine d’Israele.