Israele – L’alleanza Blu e Bianca,
la lista che sfida Netanyahu

Schermata 2019-02-21 alle 14.23.28Alla fine Benny Gantz e Yair Lapid hanno trovato una quadra e hanno stretto un’alleanza politica per sfidare insieme l’attuale Premier Benjamin Netanyahu alle prossime elezioni. La lista si chiamerà “Blu e Bianco” (Kachol-Lavan – כחול לבן) e tra i primi 30 canditati vi saranno 13 nomi di Yesh Atid (il partito di Lapid), 12 di Hosen LeIsrael (il partito di Gantz), quattro del partito Talam di Moshe Ya’alon insieme a Gabi Ashkenazi, l’ex capo di Stato maggiore che un po’ a sorpresa ha deciso di unirsi al gruppo. Ashkenazi aveva detto di essere più vicino politicamente al Likud di Netanyahu ma evidentemente Gantz e Ya’aalon, con un passato comune alla guida dell’esercito, sono riusciti a convincerlo ad unirsi a loro. A lui è stato promesso il terzo spot nella lista. Gantz e Lapid si sono invece accordati per una rotazione alla guida del paese in caso di vittoria alle elezioni: per i primi due anni e mezzo il Premier sarà Gantz mentre Lapid dovrebbe diventarlo nella successiva metà del mandato, con Ya’alon ministro della Difesa. Secondo Haaretz però l’accordo di rotazione non esiste dal punto di vista legislativo, e non può essere ancorato ad altro che all’accordo stipulato tra le due parti. Se Gantz vuole che Lapid lo sostituisca nel ruolo di Primo ministro, sarà costretto a dimettersi e quindi a sciogliere l’intero governo. Lapid dovrà quindi ricevere il mandato dal Presidente Rivlin, formare un nuovo governo e assicurarsi di mantenere la maggioranza alla Knesset. “Per la prima volta dal 2009, abbiamo una sfida competitiva per la Premiership e questo è il risultato dell’emergere di questa nuova forza centrista”, scrive Yohananan Plesner, ex parlamentare e presidente del think tank Israel Democracy Institute. “Ci sono ora, come risultato di questa unione, due, direi, legittimi grandi partiti” il pensiero di Plesner. “Penso che Netanyahu abbia ancora più probabilità di vincere e di emergere come Primo ministro alla fine di questa campagna elettorale, ma è una gara competitiva”, spiega l’analista, da tempo sostenitore di una riforma del sistema elettorale che porti a una diminuzione dei partiti alla Knesset che porti, se non a un bipartitismo, almeno alla cancellazione del proporzionale con soglia di sbarramento del 3,25%.
Nel lanciare la loro lista unitaria, Gantz e Lapid hanno dichiarato in un comunicato congiunto che “questo nuovo partito di governo presenterà una nuova squadra di leader” “che garantirà la sicurezza della nazione e ricomporrà le fratture della società israeliana”. Per il Likud, “la scelta è chiara: o un governo di sinistra di Lapid-Gantz, con il sostegno dei partiti arabi, o un governo di destra guidato da Netanyahu”. La controffensiva scelta dal partito di Netanyahu in queste settimane è infatti quella di dipingere Gantz come un uomo di sinistra ma il fatto che Ashkenazi si sia unito a lui indebolisce ancor di più questa tesi. Intanto, scrive Israel Hayom – giornale vicino a Netanyahu – il Premier in queste ore convocherà una riunione speciale per formulare una strategia per la campagna elettorale, alla luce della nascita della lista “Blu e Bianco”. “I sondaggi condotti questa mattina tra i partiti di destra dopo l’annuncio della fusione di Gantz e Lapid – scrive Israel Hayom – dimostrano che il blocco di destra si trova a 63 seggi”, ovvero con una maggioranza in grado di sostenere un governo Netanyahu. Ma Gideon Sa’ar, uomo di vertice del Likud, avvisa: “La partita è lontana dall’essere chiusa”.

Daniel Reichel