Israele, Siria, Emirati Arabicambiano gli equilibri
Il rilascio di due detenuti siriani – un terrorista di Fatah e un trafficante di droga – in cambio della salma di Zachary Baumel, militare israeliano scomparso nel 1982 in Libano, i cui resti sono stati recuperati dalle forze speciali russe in Siria e consegnate alle autorità israeliane all’inizio di aprile a Mosca (nell’immagine il momento della restituzione con il Primo ministro Benjamin Netanyahu). Si è concluso in questo ore quello che la stampa israeliana definisce un accordo a tre, tra Israele, Russia e Siria. Il ministro israeliano per la cooperazione regionale, Tzachi Hanegbi, ha detto che il rilascio dei prigionieri non costituisce uno scambio con la Siria, stato nemico. Ma ha espresso la speranza che possa aiutare al recupero di altri israeliani dispersi nelle guerre passate contro i siriani. “Se con un gesto come questo lascia i siriani con un sapore meno amaro, allora è una cosa positiva”, ha detto Hanegbi alla Radio dell’esercito israeliano. Baumel, immigrato dagli Stati Uniti a Israele, era uno dei tre soldati israeliani – assieme a Zvi Feldman e Yehuda Katz – i cui corpi non erano stati recuperati dopo la battaglia di Sultan Yacoub, uno scontro tra le forze di difesa israeliane e l’esercito siriano nella valle della Bekaa in Libano, dove 21 militari israeliani furono uccisi e più di 30 feriti.
Difficile interpretare lo scambio come un passo verso la normalizzazione dei rapporti con la Siria. Da sottolineare è soprattutto il ruolo di mediazione della Russia, sempre più protagonista degli equilibri mediorientali. E in merito a questi equilibri, i funzionari degli Emirati arabi ha dichiarato all’emittente pubblica Kan che anche se Israele parteciperà all’Esposizione Universale di Dubai l’anno prossimo, questo non indica un cambiamento nelle relazioni diplomatiche tra i due paesi.
“L’invito a partecipare non segna un cambiamento nelle relazioni tra gli Emirati Arabi Uniti e Israele, nell’arena diplomatica, o in qualsiasi altra area”, dicono gli organizzatori a Kan.
La scorsa settimana, il Ministero degli Esteri aveva annunciato che Israele parteciperà all’Expo 2020 di Dubai, in quello che è stato visto come un altro segno dell’ammorbidimento delle relazioni con gli stati arabi del Golfo. Nonostante la mancanza di relazioni diplomatiche, gli Stati arabi sunniti, come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, si sono avvicinati a Israele, vedendolo come un alleato chiave nel respingere l’avversario comune, l’Iran.