Il provvisorio ministro della Giustizia
e il Pride di Gerusalemme

img649075Il parlamentare del Likud Amir Ohana è stato nominato nuovo ministro della Giustizia dal primo ministro Benjamin Netanyahu, diventando il primo membro della comunità LGBT a servire come ministro del governo israeliano, come ha sottolineato il suo stesso partito. La nomina arriva dopo la scelta di Netanyahu di licenziare Ayelet Shaked dall’incarico. In questi mesi di transizione, Ohana non avrà in ogni caso, spiegano i media israeliani, un vero potere di intervenire sul sistema giudiziario che ha più volte criticato. Avvocato di formazione, è diventato nel 2015 il primo parlamentare apertamente gay ad essere eletto alla Knesset nelle file della destra. In quell’occasione disse: “Sono omosessuale, un falco della destra nelle questioni di sicurezza, un liberal in quelle sociali”. Ufficiale dell’esercito, per un periodo agente dello Shin Bet (i servizi segreti interni), sposato e padre di due gemelli, Ohana è considerato un fedelissimo di Netanyahu e un convinto sostenitore della disciplina di partito: “Se la coalizione dovesse decidere di non votare per una legge in favore della comunità gay, – aveva detto nel 2015 – non avrei altra scelta che obbedire”. Il ministro della giustizia pro-tempore è stata anche uno dei pochi membri del Likud di alto livello ad esporsi pubblicamente e sostenere la necessità di una legge di immunità a favore del Primo ministro Benjamin Netanyahu. Ohana ha accusato i magistrati che si occupano dei casi di corruzione a carico del Premier di voler sovvertire la volontà degli elettori israeliani. “Questo è ciò che accade quando burocrati che non sono scelti dal pubblico e non devono chiedere la sua fiducia una volta ogni quattro anni decidono di prendere per sé le redini dello Stato”, una sua dichiarazione riportata da Ynet. Il popolare sito d’informazione racconta inoltre del Pride di Gerusalemme, la manifestazione in favore dei diritti LGBTQ in corso in queste ore nella capitale israeliana. Le autorità hanno previsto la partecipazione di 30mila manifestanti e la polizia distrettuale della città ha definito l’evento come “la manifestazione più sensibile dal punto di vista della sicurezza all’interno d’Israele”. Per questo sono stati dispiegati oltre 2500 agenti per le strade. Nel mentre, spiega Ynet, “in quello che può essere visto come un chiaro sostegno alla comunità LGBTQ, la polizia israeliana ha recentemente assunto reclute transgender che hanno completato la loro formazione. La polizia sta seguendo le orme dell’esercito israeliano, che è considerato progressista su questo fronte ed è stato tra i primi ad includere apertamente persone transgender tra le sue fila”.