Il capo del Mossad: “In Medio Orientec’è un’opportunità unica di pace”
Il capo del Mossad Yossi Cohen ha confermato in queste ore che è stato l’Iran a colpire le petroliere nel Golfo Persico e ad attaccare l’ambasciata del Bahrain a Baghdad. Intervenendo alla Conferenza sulla sicurezza di Herzliya, Cohen ha affermato che “sulla base delle migliori fonti di spionaggio sia israeliano che occidentale, dietro questi attacchi c’è l’Iran. Sono stati approvati dalla leadership iraniana e realizzati, in gran parte, dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche e dai suoi delegati”. “Pur essendo diversi tipi di obiettivi e in luoghi diversi, fanno parte della stessa campagna guidata dalla stessa figura”, ha detto Cohen, accusando il regime di Teheran di cercare di appiccare un incendio in Medio Oriente. Sul presunto attacco israeliano nelle scorse ore in Siria – che avrebbe preso di mira obiettivi iraniani e in cui secondo i media locali sarebbero morte 16 persone – il capo del Mossad non si è espresso ma ha spiegato che Israele non è interessata ad aprire un conflitto. “Non possiamo accettare però che la Siria diventi un palcoscenico per le forze iraniane o le forze usate (dall’Iran) contro di noi. Non possiamo accettare che la Siria diventi una base logistica per il trasferimento di armi a Hezbollah e in Libano. Israele ha agito negli ultimi quattro anni, apertamente e segretamente, per bloccare il radicamento e le linee di produzione di missili di precisione”. “A prima vista, non c’è motivo per cui un paese che si trova a 2.000 chilometri di distanza si trovi in uno stato di conflitto con noi. Purtroppo, la situazione attuale è il risultato di processi profondi di radicalizzazione, che sono fondamentalmente una pericolosa combinazione di religione e nazionalismo”.
Poi un passaggio sul nucleare iraniano: “Non c’è nulla di innocente nelle azioni dell’Iran in generale e nel suo progetto nucleare in particolare. Tutte le affermazioni che l’uranio arricchito è per la ricerca o per il potere sono una bugia totale”. E in queste ore le agenzie di stampa raccontano come funzionari iraniani abbiano annunciato che la Repubblica Islamica è sulla buona strada per superare il limite di uranio arricchito fissato nell’ambito dell’accordo nucleare siglato nel 2015. Secondo Teheran questo accadrà perché – dopo l’uscita di Washington dall’intesa – i restanti firmatari del patto non sono stati in grado di proteggere l’economia iraniana dalle sanzioni statunitensi.
La minaccia iraniana sembra poter diventare un’opportunità per Israele nella regione. Secondo Cohen, infatti, la lotta all’Iran condivisa con i paesi di tutta la regione, le strette relazioni con la Casa Bianca e le strette relazioni con il Cremlino hanno creato una finestra di opportunità unica. “Il Mossad ha identificato in questo momento una rara opportunità – forse la prima nella storia del Medio Oriente – per raggiungere un’intesa regionale che porterebbe ad un accordo di pace regionale complessivo”.
dr