Netanyahu e i sorpassi a destra

netanyahuA 24 ore dagli scontri tra forze di sicurezza israeliane e fedeli musulmani sul Monte del Tempio, la situazione sembra essere tornata alla calma a Gerusalemme. Quanto meno per quel che accade sul terreno perché sul fronte politico interno gli scontri continuano: ad innescare le polemiche, il ministro dei Trasporti Bezalel Smotrich, membro del partito oltranzista Destra Unita, che ha accusato il Premier Benjamin Netanyahu di essersi arreso “al terrorismo arabo” riferendosi alla decisione di bloccare l’ingresso ai fedeli ebrei al Monte del Tempio, o Spianata delle Moschee, durante una tesa sovrapposizione di feste ebraiche e musulmane. “La decisione è una resa al terrorismo arabo e alla violenza nel luogo più sacro dell’ebraismo, ed è il motivo per cui c’è una perdita di deterrenza in altre aree”, ha scritto Smotrich su twitter. Poco dopo il ministro del governo Netanyahu ha usato nuovamente il social network per attaccare il suo Primo ministro: citando la sentenza del tribunale distrettuale di Nazareth che ha vietato la segregazione di genere per un concerto ultraortodosso ad Afula, Smotrich ha parlato di “un sistema giudiziario idiota. Mi dispiace che nonostante il mio status [come ministro] non sia riuscito a trovare una parola più delicata”. Ha poi aggiunto che la decisione è nata dalla debolezza di Netanyahu, che dimostra “zero leadership” e “zero governance”. Per questi commenti, il Likud e lo stesso Premier stanno decidendo se licenziare Smotrich o tenerlo all’interno dell’esecutivo: il tentativo del ministro dei Trasporti di far sentire la propria voce è chiaramente legato alla campagna elettorale in corso. Il 17 settembre si torna alle urne in Israele, è la destra più oltranzista spera di prendere qualche seggio a Netanyahu tra quelli persi lo scorso aprile. Attaccarlo in questa fase potrebbe favorire Smotrich e il suo partito, come conferma l’atteggiamento della presidente di Destra Unita Ayelet Shaked che ha appoggiato il collega: “Smotrich un po’ come Trump”, ha detto Shaked alla radio pubblica di Kan. “Il suo stile è inappropriato, ma ha assolutamente ragione nella sostanza”.
E mentre alla sua destra il leader del Likud vede inasprirsi lo scontro, sul fronte dell’opposizione un po’ a sorpresa si aprono porte. Dopo aver ripetutamente insistito negli ultimi sei mesi che non avrebbe mai fatto parte di un governo Netanyahu – a causa delle accuse di corruzione pendenti contro l’attuale Premier – , il capo di Kachol Lavan Benny Gantz ha infatti detto che potrebbe accettare un accordo di rotazione alla guida del paese proprio con Netanyahu. “Non credo che si assumerebbe questo rischio, ma se dovesse offrire una rotazione con me per primo potremmo iniziare a parlarne”, ha detto Gantz al sito web Ynet. Il leader di Kachol Lavan – l’uomo che si è candidato per sostituire Netanyahu – ha anche aggiunto che giorni prima dello scioglimento della Knesset a maggio, il Likud gli ha offerto di unirsi “a loro e smantellare Kahol Lavan. Mi hanno offerto il mondo per farmi venire a bordo”. Gantz ha detto di non avere nulla di personale contro Netanyahu ma di non essere “pronto ad avere qui un sovrano supremo che agisce come un re”.
“È impegnato a trovare modi per difendersi – ha aggiunto – Questo è dannoso per la democrazia e non possiamo accettarlo. Sappiamo che le proposte che vogliono fare includono l’immunità e il danno alla democrazia e non possiamo essere d’accordo su questo”.
L’entourage di Gantz in queste ore ha in ogni caso ridimensionato l’apertura fatta a ynet: la dichiarazione sulla rotazione sarebbe stata fatta in modo sarcastico, facendo riferimento a uno scenario estremamente ipotetico ed improbabile.

Daniel Reichel