Dare un nuovo governo a Israele,
la sfida del generale Gantz

IMG_20190410_001701578 (1)A poco più di un anno dall’annuncio della sua discesa in campo, il leader di Kachol Lavan Benny Gantz si troverà nelle prossime ore nella posizione a cui aspirava: essere incaricato dal Presidente d’Israele Reuven Rivlin di formare il prossimo governo del paese. Gantz cercherà di avere successo là dove ha appena fallito il suo avversario, il Premier uscente Benjamin Netanyahu, che non è riuscito a trovare in queste settimane i 61 seggi necessari per avere la maggioranza alla Knesset. L’ex capo di Stato Maggiore ha a disposizione 28 giorni per farlo e il suo primo obiettivo, scrivono i media locali, sarà cercare di convincere il Likud a formare un governo di unità nazionale. L’offerta al partito di Netanyahu, spiega il quotidiano Yedioth Ahronoth, prevede una rotazione nella premiership con Gantz alla guida del paese per i primi due anni e mezzo. Un ordine che sembra sostenuto dalla maggioranza degli israeliani: in un sondaggio dell’emittente Kan infatti il 46% degli intervistati ha dichiarato di volere Gantz prima di Netanyahu alla guida d’Israele in caso di accordo tra i due partiti per una rotazione (il 40% erano per avere Netanyahu primo). Si tratta di un cambiamento rispetto ai sondaggi precedenti che potrebbe pesare nelle decisioni del Likud che tra l’altro deve fare i conti con un altro dato: in un altro sondaggio, sempre di Kan, il 37% degli intervistati ha dichiarato di considerare Netanyahu responsabile in caso si arrivi a terze elezioni. Un’eventualità, il ritorno alle urne dopo le elezioni di aprile e settembre, che elettori, partiti e analisti considerano una catastrofe per il paese. Per Gantz questi dati – seppur si tratti di semplici sondaggi – rappresentato una buona base di partenza per convincere il Likud ad abbandonare il proprio leader Netanyahu. Senza di lui, ha più volte affermato il leader di Kachol Lavan, si potrebbe fare subito il governo di unità nazionale. Per il momento nel Likud non ci sono stati cedimenti ma secondo Avigdor Lieberman, leader di Yisrael Beitenu, i senatori del partito si starebbero già preparando al dopo Bibi: ne starebbero, politicamente parlando, facendo gli elogi funebri e sono già pronti “sulla linea di partenza per le primarie” di partito per scegliere il suo successore. Lieberman, un tempo alleato di Netanyahu, ha battuto duro contro il Premier con l’evidente obiettivo di continuare a indebolirlo. “Netanyahu lavora esclusivamente per interesse personale, non gli importa di Israele – ha affermato Lieberman alla radio israeliana – È nell’interesse di Israele evitare un altro turno di elezioni e formare un ampio governo liberale di unità. Netanyahu è guidato esclusivamente dalla necessità di portare avanti la propria agenda personale e trascina l’intero Likud sulla sua scia. Non vuole un governo, vuole le elezioni”.