“Israele sotto i razzi. Non si può tacere”
Di fronte ai razzi che cadono sulla popolazione israeliana non si può rimanere in silenzio. A ribadirlo in queste ore, l’ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar. “Chiunque possieda degli standard morali non può tacere. – scrive l’ambasciatore su Twitter – Il terrorismo non si ferma a Israele: il suo obiettivo è la civiltà occidentale, l’America e l’Europa. È il frutto della Jihad islamica. Li sconfiggeremo”. Eydar ha inoltre ringraziato l’ambasciata italiana in Israele per aver espresso la propria solidarietà di fronte alla pioggia di missili sparati dalla Jihad islamica. “Condanniamo fermamente questi inaccettabili e continui attacchi terroristici. Speriamo che la situazione si calmi presto”, il messaggio della rappresentanza diplomatica italiana in Israele.
In queste ore è arrivata anche la reazione della Farnesina con le dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Questo governo è orientato alla politica dei due popoli e due Stati. Condanniamo ogni tipo di violenza e Israele ha il diritto di difendersi. – ha affermato il ministro durante la riunione della Commissione Esteri – L’Unione Europea ha già mostrato in varie sedi la propria preoccupazione per quello che sta avvenendo. La nostra intenzione, come Unione europea, è di sostenere il tentativo di mediazione egiziano, perché secondo me è molto importante che ci sia un mediatore che abbia la massima influenza in questo momento. Allo stesso tempo – ha concluso il capo della diplomazia italiana – continuiamo a guardare con assoluta apprensione quello che avviene perché il rischio di escalation è sempre maggiore”.
Su queste pagine era stata sollecitata dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni una presa di posizione netta da parte di Roma rispetto a quanto accade in Israele e alla minaccia terroristica palestinese. “L’obiettivo della Jihad islamica, organizzazione terroristica di diramazione iraniana, è quello di colpire la popolazione israeliana e annientare lo Stato di Israele. Solo la resilienza e la preparazione d’Israele e delle sue forze di sicurezza sta evitando che vi siano vittime. Ci aspettiamo dal Governo italiano – le parole della Presidente UCEI – una chiara ed inequivocabile condanna di questa violazione di ogni principio internazionale, senza piegarsi all’equidistanza che legittima violenza e terrore”. Gli attacchi di queste ore, ha ribadito l’ambasciatore Eydar, hanno il volto della Jihad islamica ma a tessere le fila è il regime iraniano: “La Jihad Islamica palestinese, riconosciuta come un’organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, è finanziata dal regime iraniano e agisce per suo conto nell’obiettivo di destabilizzare la regione”.
Mentre il tema della sicurezza rimane la questione centrale, la diplomazia israeliana deve far fronte ad un’altra problematica: la sentenza del Corte di Giustizia Ue secondo cui “gli alimenti originari dei territori occupati dallo Stato di Israele devono recare l’indicazione del loro territorio di origine accompagnata, nel caso in cui provengano da un insediamento israeliano all’interno di detto territorio, dall’indicazione di tale provenienza”. “L’intero obiettivo della sentenza è quello di individuare e applicare un doppio standard nei confronti di Israele”, la reazione del ministro degli Esteri Israel Katz di fronte al pronunciamento dei giudici europei. “Fa il gioco dell’Autorità Palestinese, che continua a rifiutarsi di impegnarsi in negoziati diretti con Israele, – ha aggiunto Katz – e incoraggia i gruppi radicali anti-israeliani che avanzano e chiedono boicottaggi contro Israele e negano il suo diritto di esistere”. Katz ha promesso di lavorare con i colleghi dell’Ue “per impedire l’attuazione di questa politica gravemente sbagliata, che contraddice la posizione dell’Europa per una risoluzione del conflitto portata avanti attraverso negoziati diretti e incondizionati, e non attraverso sentenze giudiziarie”.