Israele – Rivlin: “Pesach ci ricorda
che siamo un’unica famiglia”

rivlin“Cari israeliani, quest’anno vivremo la notte del Seder in circostanze difficili a causa della ‘piaga del corona’, l’afflizione moderna che getta un’ombra scura su tutti noi. Improvvisamente ci rendiamo conto di quanto siano importanti per noi le cose semplici che compongono la nostra vita quotidiana. Cose semplici come andare fuori, e respirare l’aria primaverile che fa sempre parte di Pesach; come la frenesia e la fretta – che sono così israeliane – dei preparativi per le vacanze; e come il raduno della famiglia, tutti insieme intorno al tavolo di Pesach”. Così il Presidente d’Israele Reuven Rivlin rivolgendosi alla vigilia della solennità ebraica ai suoi concittadini. “Improvvisamente, quando ci troviamo di fronte ad un ‘allontanamento sociale’ a chiusure e isolamento in casa, sentiamo ancora più chiaramente l’importanza dell’obbligo di ‘raccontare la storia ai propri figli’, di tramandare la storia di generazione in generazione, dai nonni ai figli, ai nipoti, ai pronipoti. Questa è la nostra storia, la nostra ancora, ciò che ci lega insieme, anche quando siamo costretti a stare divisi”. Rivlin ha poi sottolineato come, nonostante la distanza, “Pesach ci ricorda che il popolo ebraico è un’unica famiglia, con una storia condivisa, valori condivisi e un destino condiviso”.
Intanto sembrava oramai questioni di ore e invece bisognerà ancora attendere per la formazione ufficiale del nuovo governo d’Israele. Le trattative tra il Likud di Benjamin Netanyahu e Kachol Lavan di Benny Gantz si sono infatti momentaneamente interrotte. Lo ha dichiarato Gantz nelle scorse ore, spiegando sui propri canali social di essere pronto ad “istituire un governo di emergenza nazionale – ma non a tutti i costi”. “Unire le forze durante una crisi è importante – ha scritto il leader di Kachol Lavan, ricordando come l’emergenza Covid-19 stia toccando anche Israele, dove per il momento il numero di contagi rimane sotto controllo (9.400 casi) – ma è proprio in questi momenti che il mantenimento della democrazia e dello Stato di diritto è fondamentale per il futuro di Israele”. Gantz ha attribuito la responsabilità dello stallo nei colloqui a Netanyahu, sostenendo che le parti avevano quasi raggiunto un accordo di coalizione quando il Likud ha cercato di cambiare l’intesa raggiunta sulle nomine giudiziarie. “Come probabilmente sapete, i negoziati tra noi e il Likud per l’istituzione di un governo di emergenza nazionale erano stati quasi completati questa settimana – le parole del leader di Kachol Lavan – Nessuna delle due parti ha accettato tutte le richieste dell’altra. Ma ciascuna ha ricevuto quanto necessario per poter servire fedelmente i cittadini di Israele nel tempo a nostra disposizione. Eravamo molto vicini a congratularci per la definizione della squadra, e poi Netanyahu e i suoi sono arrivati con la richiesta” di modificare la Commissione di selezione giudiziaria “in contrasto con quanto già concordato”. Secondo il Likud e Netanyahu invece lo stallo è invece responsabilità di Kachol Lavan: la base del governo di unità, sostengono dal Likud, è la creazione di un “processo decisionale congiunto” e “l’avanzamento dell’annessione delle aree in Cisgiordania da parte di Israele”.