Israele e governo d’unità, ore decisive
Una trattativa estenuante che potrebbe volgere al termine in queste ore. In Israele, stando a quanto riportano i media locali, l’accordo tra Benjamin Netanyahu e Benny Gantz è solo questione di ore. Dato per fatto, poi apparentemente naufragato, l’accordo tra i due grandi avversari politici delle ultime tre elezioni in Israele – tre in un solo anno – sembra abbia trovato una quadra: le due parti avrebbero “risolto le proprie differenze” di vedute, in particolare sul tema giustizia, e sono pronte a firmare per dare finalmente al paese un governo. “Funzionari del Likud affermano che la disputa sulla Commissione giudiziaria è stata risolta e che potrà essere firmato un accordo di coalizione. – riporta il giornalista politico Michael Shemesh sull’emittente Kan – Allo stesso tempo, alti funzionari di Kachol e Lavan affermano che il problema è risolvibile”. Sembra dunque che le differenze su un tema chiave come la giustizia siano state superate. Kachol Lavan aveva annunciato in precedenza di avere pronti i disegni di legge proprio su questa materia e collegati al futuro di Benjamin Netanyahu: se non dovesse arrivare l’intesa con il Likud, Benny Gantz – che presiede la Knesset – è infatti intenzionato a mettere in agenda il voto del parlamento su una norma che vieti a chi è stato incriminato di diventare Primo ministro. Una legge simile, se approvata (e i numeri ci sarebbero), sbarrerebbe la strada a Netanyahu, incriminato per corruzione, frode e abuso d’ufficio e in attesa dell’inizio di un processo per il momento solo rimandato.
In attesa di capire il futuro dell’esecutivo, i dati sull’emergenza sanitaria in Israele parlano di un contagio contenuto e alcune misure restrittive sono state allentate. Inoltre il Paese si appresta a celebrare Yom HaShoah. Un giorno dedicato alla Memoria delle vittime del genocidio nazifascista che sarà diverso dagli scorsi anni: non ci saranno grandi cerimonie pubbliche, ma l’impegno a non dimenticare sarà spostato sulle piattaforme online. In serata si terrà la cerimonia di Stato a Yad Vashem con la partecipazione del Presidente Reuven Rivlin e del Primo ministro Netanyahu. Saranno accese sei torce, in rappresentanza dei sei milioni di ebrei assassinati. Le storie personali dei sopravvissuti all’Olocausto scelti per accendere le fiaccole saranno raccontate in sei cortometraggi proiettati durante la cerimonia e saranno trasmessi in televisione, alla radio e sul sito internet Yad Vashem.