Duddy e la nemesi lacustre

Per chi è in partenza, quali libri porterete in valigia? Come redazione, con l’aiuto di alcuni amici e collaboratori, ci siamo permessi di darvi qualche suggerimento nel dossier di agosto di Pagine Ebraiche, “Libri in valigia”, spaziando su vari temi e fronti. Di seguito il suggerimento di Miriam Camerini.

“Potrei anche essere interessato. Vede – disse il Signor Friar – si dà il caso che per anni mi sia interessato di folklore e riti tribali di ogni genere. I riti ebraici non mi sono estranei…La vostra gente ha sofferto tanto. Il folklore è abbondante”. “Come?”. “Il filmato di un matrimonio o di un bar-mitzvah non deve necessariamente essere commerciale. Potremmo concentrarci sul simbolismo inerente alla cerimonia…”. “Dev’essere a colori: questo farebbe vendere”. “Non accetto alcuna intrusione nella mia integrità artistica”. “Ma guardi, signor Friar, ho la sensazione che la cosa importante in questo genere di film non sia tipo il simbolismo, ma farci entrare più amici e parenti possibile…”.
Il dialogo fra Duddy Kravitz, l’eroe eponimo, e Mr. Friar, cineasta fallito, sperimentale e ubriacone, rende l’idea del contesto in cui si svolge il romanzo di Mordecai Richler (1931-2001). L’Apprendistato di Duddy Kravitz, del 1959, in Italia pubblicato da Adelphi solo nel 2006, è il romanzo di (mal) formazione di un ragazzino ebreo di St. Urbain Street, oggi quartiere hipster, all’epoca una delle zone più popolari di Montreal, abitata da ebrei, italiani, greci e altri emigrati recenti. Duddy cresce convinto che “Un uomo senza terra non è nessuno”, come sostiene il nonno Simcha, saggio e religioso calzolaio che vive ancora come nello shtetl russo, e decide di comprare per sé e la sua famiglia un pezzo di terra splendido, attorno a un lago incontaminato in località St.Agathe des monts. Inizia così una corsa senza scrupoli per raccogliere in tempo il denaro necessario, in un Quebec cattolico e antisemita dove i proprietari fanno di tutto per non vendere terra agli ebrei, i quali sono anche banditi dalla maggior parte dei resort, hotel e spiagge. Duddy conquista la terra ma perde l’anima, storia che nel ‘900 non ci suona nuova. Questa estate ho trascorso un mese nella stessa località, la quale è oggi – nemesi o ironia della Storia – popolata da un numero altissimo di ebrei, molti fra i quali chassidici, residenti a Montreal e villeggianti sulle sponde del lago.

Miriam Camerini, regista – Dossier “Libri in valigia”

(17 agosto 2020)