Dossier Libri in valigia
Quando la sposa cambia idea
Per chi è in partenza, quali libri porterete in valigia? Come redazione, con l’aiuto di alcuni amici e collaboratori, ci siamo permessi di darvi qualche suggerimento nel dossier di agosto di Pagine Ebraiche, “Libri in valigia”, spaziando su vari temi e fronti. Di seguito il suggerimento di Sarah Kaminski.
Quando la sposa cambia idea
La storia di grande scrittrice di Ronit Matalon ha inizio nel 1989 con un romanzo per ragazzi e per adulti sempre giovani. Il racconto si apre sul funerale di un serpente, in cui inserisce la propria biografia di ragazzina sensibile e cocciuta: nasce da una coppia di profughi dall’Egitto che si insediano nel paesino Ganei Tikva, un agglomerato di baracche tra i rovi, sito ai margini del quartiere di lusso Savion, in cui negli anni ’60 e ‘70 abitavano gli esponenti della crème de la crème ashkenazita di Israele. La ragazzina protagonista del libro alla fine ce la fa, proprio come Ronit; supera i pregiudizi degli insegnanti che avevano decretato “Margalit è adatta solo alla scuola professionale” e diventa un’importante docente universitaria e scrittrice. Purtroppo Ronit ci ha lasciati due anni fa dopo una lunga malattia all’età di 57 anni e non sarebbe definibile banale provare una sincera nostalgia per un’autrice che ci ha dato come ultimo capolavoro la novella acuta e divertente che vi propongo. La protagonista è Marghi, una giovane sposa che dietro ad una porta chiusa a chiave dichiara a mamma, nonna e nipote seduti nei loro abiti eleganti, con l’aria disperata: “Io non mi sposo! “Mancano poche ore alla festa, la sala è pronta per accogliere 500 ospiti come è d’uso in Israele, il rabbino è stato pagato in anticipo e quella testarda di Marghi ha cambiato idea. Non servono le parole amorose dello sposo Mati, la breve conservazione con la psicologa specializzata in “spose pentite” e condotta dalla gru chiamata d’urgenza e appoggiata alla finestra della sposa. Il romanzo è una vera commedia degli equivoci, una insalatona di personaggi del quotidiano israeliano che ha per ingredienti la suocera snob, il poliziotto zelante, il palestinese addetto alla gru e la nonnina marocchina Savtuni, che essendo un po’ fuori di testa dice le cose come stanno e con il suo canto della famosa cantante libanese Fairuz, innalzato a notte fonda, convince la sposa ad aprire finalmente la porta.
Sarah Kaminski, dossier “Libri in valigia” Pagine Ebraiche agosto 2020
(24 agosto 2020)