Israele-Sudan, la nuova rotta per costruire rapporti di pace

“Lieto di annunciare che siamo sul PRIMO volo ufficiale NONSTOP da Israele per il Sudan!”. A scriverlo nelle scorse ore sui propri profili social, il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Dopo essere arrivato in Israele e aver incontrato il Premier Benjamin Netanyahu, il Premier aggiunto Benny Gantz e il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi, Pompeo si è infatti diretto verso Khartum con il primo volo diretto tra i due paesi, messo a disposizione dalle autorità sudanesi. Pompeo e il suo ufficio non hanno nascosto che tra gli obiettivi in agenda – dopo lo storico annuncio della normalizzazione dei rapporti tra Emirati Arabi Uniti e Israele – c’è il tentativo di rappacificare definitivamente i rapporti tra il Sudan e Washington così come normalizzare quelli tra il paese africano e Gerusalemme. Questo percorso si è avviato nell’aprile 2019 quando il Sudan ha cacciato l’ex leader islamista Omar al-Bashir. Da allora, il suo impegno è diretto a dimostrare alla Casa Bianca di non essere più un paese “meritevole” di stare nella lista delle nazioni che sponsorizzano il terrorismo. La visita di Pompeo appare in questo senso un buon segno ma fa parte di un quadro più ampio di impegno americano ci avvicinare i paesi musulmani a Israele. Non a caso, come riporta Haaretz, il segretario di Stato Usa si recherà, dopo Karthum, a Manama per incontrare il principe ereditario del Bahrain Salman bin Hamad Al Khalifa. “Il Bahrain è il Paese in cui sia Israele che gli Stati Uniti hanno riposto la maggior parte delle loro speranze – scrive Haaretz in riferimento alla normalizzazione dei rapporti – e Pompeo discuterà con i leader del Paese l’accordo con gli Emirati Arabi Uniti nel tentativo di convincerli ad aderire all’iniziativa regionale. Ma gli esperti dicono che la riluttanza dell’Arabia Saudita ad accettare la possibilità di aderirvi potrebbe benissimo danneggiare gli sforzi per reclutare il Bahrein”.
(Foto Kobi Gideon/GPO)