“Lo Stato ebraico di Herzl,
un’ispirazione per il presente”

“Il sogno che Theodor Herzl aveva previsto si basava su un’idea antica, come lui stesso dichiarava nel prologo del suo libro Lo Stato ebraico, ma attingeva anche a una visione nuova, emozionante e sorprendente. Un sogno vecchio e nuovo che ha cambiato il destino del nostro popolo per sempre, grazie al quale siamo qui oggi. Il padre dello Stato ebraico era abbastanza coraggioso da osare di sognare l’impossibile. Herzl aveva l’audacia, la testardaggine, la chutzpah e il coraggio di sognare in grande”. In occasione del 125° anniversario della pubblicazione del libro Der Judenstaat (Lo Stato ebraico) del padre del sionismo Theodor Herzl, il Presidente Reuven Rivlin ha voluto ricordare questa data per lanciare un messaggio ai suoi concittadini in merito al presente. Un messaggio volto a ricordare l’importanza di rimanere uniti, nonostante le avversità. “Il sogno di Herzl era quello di unire gli ebrei di diverse comunità e denominazioni in tutto il mondo in una straordinaria forza nazionale: un popolo che è sopravvissuto alle fiamme della Shoah e ha creato il moderno Stato di Israele. – scrive Rivlin nell’editoriale pubblicato da Yedioth Ahronoth – Israele oggi è alle prese con crisi sanitarie, economiche e sociali. Ma finché ci atteniamo con la determinazione di Herzl al nostro comune sogno di Sion, fondato sul valore della responsabilità reciproca che ha guidato il nostro popolo per millenni, credo con tutto il cuore che non ci sia sfida che non possiamo superare”.
Preoccupato per i segni lasciati dalla crisi pandemica e per le divisioni crescenti tra alcuni settori della società, Rivlin in questi mesi ha lanciato molti appelli affinché il paese si affidi allo spirito di solidarietà e non si faccia distrarre da polemiche faziose. In particolare, l’impegno attuale deve essere concentrato sul far proseguire la campagna di vaccinazione. E un altro dato importante a livello mondiale arriva dalle analisi sui vaccini in Israele. Secondo un’analisi fatta sui vaccinati dal fondo sanitario Clalit (1,2 milioni di israeliani), il vaccino Pfizer ha rivelato un’efficacia del 94% nel prevenire la malattia sintomatica. E un calo del 92% delle forme di malattia grave. Un dato citato anche dal virologo italiano Roberto Burioni, che ha parlato di “nuove buone notizie da Israele” e ha invitato l’Italia a seguire l’esempio del piano di vaccinazioni israeliano.
In questo clima di cauto ottimismo, con il paese che a breve uscirà dal terzo lockdown (con appelli alla cautela), Rivlin ha dunque insistito sulla necessità di lavorare insieme per uscire dalla crisi. E farlo, anche ispirandosi al messaggio di Herzl. “Noi, discepoli di Herzl, sappiamo che nulla è impossibile. Viviamo in un paese che è l’epitome dell’impossibile, e la nostra stessa esistenza è la realizzazione di una visione che molti erano pronti a liquidare come senza speranza. Siamo armati della ferma convinzione che con abbastanza visione e forza di volontà, un deserto può essere trasformato in una realtà fiorente, e un piccolo paese può essere trasformato nella Start-up nation. – le parole del Presidente d’Israele – A volte sembra che i disaccordi tra i diversi gruppi e tribù che compongono la società israeliana e le tensioni tra l’identità ebraica e quella democratica del paese siano troppo grandi. Ma non dobbiamo arrenderci. Continueremo a costruire questo Stato d’Israele ebraico e democratico, uno Stato di molti settori – da quello laico a quello religioso e haredi, dagli ebrei agli arabi – perché non abbiamo altra terra e non abbiamo altro popolo”.

(Foto di Amos Ben Gershom – Prima Conferenza Herzl sul sionismo Contemporaneo – 2019)