“Attacco contro la nave israeliana, ci ricorda del pericolo Iran”
“È un’azione dell’Iran, è chiaro”. Per il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ci sono dubbi. Dietro l’esplosione che ha danneggiato una nave di proprietà israeliana ci sarebbe il regime di Teheran. “L’Iran è il più grande nemico di Israele, sono determinato a fermarlo. Lo stiamo colpendo in tutta la regione”, ha aggiunto Netanyahu. La dinamica dell’incidente, scrivono i quotidiani israeliani, è ancora poco chiara. La nave cargo MV Helios Ray stava navigando nel Golfo di Oman, diretta a Singapore, quando c’è stata l’esplosione che ha creato due fori sul lato destro e due sul lato sinistro dell’imbarcazione. L’equipaggio è rimasto illeso, ma la nave è stata portata a Dubai per le riparazioni e per capire l’origine del danno. A condividere la tesi di Netanyahu, il capo dell’esercito israeliano Aviv Kochavi, che già prima del Premier aveva puntato il dito contro l’Iran. Kochavi ha infatti definito quanto accaduto nel Golfo di Oman come “un promemoria che l’Iran non solo è una minaccia nucleare, ma anche (un paese) che diffonde e porta avanti il terrorismo e operazioni contro obiettivi civili”. Da Teheran, che sta cercando di riaprire il dialogo con gli Stati Uniti sull’accordo nucleare, è arrivata la smentita. “Respingiamo con forza questa accusa. La sicurezza del Golfo Persico è estremamente importante per l’Iran”, la replica di un portavoce del regime degli Ayatollah”. Per l’emittente israeliana News 13 le autorità di Gerusalemme ritengono che dietro l’attacco di sia il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, che avrebbe sparato due missili contro la nave di proprietà d’Israele.
A questa aggressione, riferiscono sempre i media locali, è stato risposto con attacchi aerei su obiettivi militari iraniani nelle vicinanze di Damasco. Ma è sul fronte diplomatico, evidenzia l’analista militare israeliano Yoav Limor, che potrebbe aprirsi una strada vantaggiosa per Gerusalemme. “Israele ha ora l’opportunità di far leva sull’incidente nell’arena diplomatica, in particolare con l’amministrazione statunitense, impegnata a formulare la sua politica sull’Iran. Dopo un mese iniziale che ha visto la Casa Bianca mostrare una debolezza allarmante di fronte all’Iran, sembra che ora sia pronta ad affrontare la realtà. Abbiamo visto i primi lo scorso 25 febbraio, quando gli americani hanno colpito obiettivi iraniani sul suolo siriano in risposta ad un attacco delle milizie filo-iraniane contro obiettivi americani a Baghdad”. Uno scambio che ha portato Teheran a rifiutare un incontro informale con gli Stati Uniti per negoziare un accordo sul nucleare. L’incontro era stato proposto alcuni giorni fa dall’Unione Europea e Washington aveva dato la propria disponibilità. “Gli iraniani non avranno armi nucleari, con o senza un accordo. L’ho detto anche al mio amico (il presidente americano Joe) Biden”, il commento di Netanyahu in merito a un possibile rilancio delle trattative tra Usa e Iran sul nucleare.