Israele e la diplomazia dei vaccini

Una nuova alleanza tra Gerusalemme, Vienna e Copenhagen nella lotta contro il coronavirus. E in particolare sul fronte della ricerca dei vaccini anti-Covid. Questa la premessa che ha portato in queste ore in Israele il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il Primo ministro danese Mette Frederiksen. Sia l’Austria che la Danimarca hanno espresso la propria frustrazione per il ritmo della campagna dei vaccini nell’UE. “Dobbiamo prepararci per ulteriori mutazioni del virus e non dovremmo più dipendere solo dall’UE nella produzione di vaccini di seconda generazione”, ha dichiarato Kurz, annunciando l’intenzione di fare ricerca con Israele. Generando una forte polemica interna all’Unione europea, il cancelliere austriaco ha poi dichiarato che Austria e Danimarca “non faranno più affidamento sull’Ue… e nei prossimi anni produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per ulteriori mutazioni del coronavirus insieme a Israele, oltre a fare ricerche congiunte su possibilità di trattamento”. Da qui dunque la visita di queste ore, volta sia ad analizzare il modello israeliano per la somministrazione dei vaccini – il paese ha superato quota 50 per cento di vaccinati con prima dose e 30 per cento con la seconda – sia a costruire una cooperazione scientifica per dare nuove risposte all’evolversi della crisi sanitaria. Una decisione che ha preso in contropiede Bruxelles e che ha sollevato diverse voci critiche. Tra queste voci, si è fatta sentire la Francia: “La nostra convinzione rimane molto chiara. – ha detto un portavoce dell’Eliseo – La soluzione più efficace per soddisfare le esigenze di vaccinazione deve continuare ad essere basata sul quadro europeo”. Un invito a Kurz e Frederiksen a non guardare altrove. Per Israele, fuori dalle diatribe europee, si tratta di sviluppare e rafforzare rapporti con paesi esteri nella sfida comune contro l’emergenza. A riguardo, il paese in queste ore può accogliere un’altra notizia positiva: il numero di pazienti in gravi condizioni è sceso sotto quota 700 in queste ore. È la prima volta in più di due mesi. Un dato che fa ben sperare anche alla luce delle nuove aperture previste per il weekend.
Ad attirare invece le preoccupazioni di Gerusalemme sono le notizie arrivate dall’Aia. La decisione della procuratrice generale della Corte penale internazionale di voler procedere contro Israele per presunti crimini di guerra nei territori palestinesi ha fatto infuriare politica e diplomazia. “La decisione della Cip di iniziare le indagini contro lo Stato d’Israele è scandalosa. – ha dichiarato il Presidente Reuven Rivlin – Non accetteremo rivendicazioni contro l’esercizio del nostro diritto e del nostro obbligo di difendere i nostri cittadini. Lo Stato di Israele è uno stato forte, ebraico e democratico che sa difendersi e indagare su se stesso quando è necessario. Siamo orgogliosi dei nostri soldati, i nostri figli e figlie, l’essenza del nostro popolo, che stanno a guardia del loro paese di generazione in generazione”. Anche gli Stati Uniti del presidente Joe Biden sono intervenuti al fianco d’Israele, ribadendo che la Cpi “non ha giurisdizione su questa materia”. In particolare, il capo della diplomazia Usa Anthony Blinken ha parlato di “profonda delusione” per la scelta della Corte di procedere contro Israele. Quest’ultima, ha ricordato Blinken, “non è parte della Cpi e non ha acconsentito alla giurisdizione della Corte. Abbiamo serie preoccupazioni sui tentativi della Cpi di esercitare la sua giurisdizione sul personale israeliano. I palestinesi non si qualificano come uno stato sovrano e quindi non sono qualificati per ottenere l’adesione come stato, partecipare come stato, o delegare la giurisdizione alla Cpi”. L’auspicio di Israele, con il cambio in giugno del procuratore capo, è che l’indagine venga messa in soffitta. Perché accada, serve una pressione internazionale e un intenso lavoro diplomatico da parte di Gerusalemme.

(Nell’immagine di Kobi Gideon, il cancelliere austriaco Kurz e il Primo ministro israeliano Netanyahu a Gerusalemme in un vertice del 2019)