“Contro Iran e indagine internazionale, Israele confida nell’aiuto europeo”

“In questo momento, la comunità internazionale deve contrastare in modo fermo e senza compromessi il progetto nucleare dell’Iran e il suo sostegno alle organizzazioni terroristiche che minacciano Israele e la regione. Confidiamo inoltre che i nostri amici in Europa siano al nostro fianco nella nostra lotta contro l’abuso della Corte internazionale di giustizia dell’Aia, nei confronti dei nostri soldati e cittadini”. È il doppio messaggio lanciato da Berlino dal Presidente d’Israele Reuven Rivlin, nella prima delle sue tre tappe europee. Incontrando il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, Rivlin ha parlato della minaccia iraniana e ringraziato la Germania per essersi opposta a quella che ha definito una “decisione scandalosa ” da parte della Corte penale internazionale. Il riferimento è all’apertura dell’indagine da parte della Corte contro Israele per presunti crimini compiuti nei territori palestinesi. “Lo Stato d’Israele è uno stato forte, ebraico e democratico che sa come difendersi e come indagare su se stesso quando è necessario. Siamo orgogliosi dei nostri soldati, dei nostri figli e figlie, nipoti e nipoti. Ci proteggono dai nostri nemici e noi li proteggeremo da questa decisione. Lo Stato d’Israele non accetterà rivendicazioni contro l’attuazione del suo diritto e dovere di proteggere i propri cittadini”, le parole di Rivlin, arrivato in queste ore a Vienna per incontrare i vertici del governo austriaco (domani l’incontro in Francia con il presidente Emmanuel Macron). Parlando della crescente influenza iraniana nella regione, il presidente ha poi evidenziato la necessità di avere un sostegno dall’Europa e in particolare dalla Germania, tra i paeisi firmatari dell’accordo sul nucleare con Teheran. “L’amicizia e la cooperazione tra noi coprono una gamma estremamente ampia di questioni. La Germania oggi mostra un impegno straordinario per la sicurezza dello Stato d’Israele e per il mantenimento della stabilità regionale in Medio Oriente e noi lo apprezziamo profondamente. Questo è un momento in cui c’è un potenziale cambiamento nell’equilibrio di potere nella nostra regione. Gli accordi di Abramo con gli Emirati Arabi Uniti e altre nazioni arabe – ha evidenziato Rivlin – aprono una finestra di speranza per le voci moderate nell’area. In questo momento le forze estremiste, guidate dall’Iran, minacciano di minare questa stabilità. La comunità internazionale deve restare unita, parlando con forza e senza compromessi contro il piano nucleare dell’Iran e il suo sostegno ai gruppi terroristici che minacciano Israele e la stabilità della regione”.
Durante l’incontro, è intervenuto anche il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, Aviv Kochavi, aggiornando Steinmeier su diverse questioni di sicurezza, in particolare riguardo all’Iran e il Libano, e ha delineato le criticità dell’attuale accordo con l’Iran. Rispetto all’indagine della Corte penale internazionale, Kochavi ha difeso l’operato dell’esercito. “La differenza fondamentale tra noi e i nostri nemici – le parole del capo di Stato maggiore – è che noi facciamo tutto il possibile per evitare di danneggiare i civili innocenti. I nostri nemici fanno tutto il possibile per danneggiare i nostri civili, che sono del tutto innocenti. Siamo in una nuova era di guerra, che è molto complessa, e la CPI deve adattarsi alla nuova realtà. I vostri soldati potrebbero affrontare gli stessi problemi in altre parti del mondo, e quindi il vostro sostegno ora è molto importante per noi”.
Rivlin ha poi ringraziato personalmente Steinmeier per la sua vicinanza in questi anni. “La genuina amicizia tra noi. È una testimonianza delle calde relazioni tra i nostri due popoli che si sono sviluppate negli ultimi anni”, le sue parole. Un attestato di stima a cui il presidente tedesco ha replicato con lo stesso tono di grande apertura. Steinmeier ha inoltre evidenziato come Israele sia un esempio a livello internazionale sul fronte della lotta al Covid, in particolare grazie all’efficienza della campagna vaccinale. Rispetto al quadro politico internazionale, invece, il capo di Stato tedesco ha da un lato sottolineato la rilevanza storica degli Accordi di Abramo, dall’altro criticato l’atteggiamento tenuto da Trump con l’Iran. “Il presidente e la sua delegazione ci hanno presentato le loro preoccupazioni circa il continuo armamento nucleare dell’Iran, così come il suo programma missilistico. – ha dichiarato Steinmeier – La politica della precedente amministrazione americana non ha sostenuto, a nostro avviso, sviluppi positivi e speriamo di poter apportare un cambiamento in futuro con la nuova amministrazione e i nostri vicini europei”. Parole che lasciano intravedere una politica aperturista nei confronti dell’Iran e quindi non nella direzione auspicata da Gerusalemme.