Avi Wigderson, un israeliano
da Haifa a Princeton
il trionfo della matematica
Per il secondo anno consecutivo il premio più prestigioso nel campo della matematica è andato a un israeliano. Dopo il successo infatti di Hillel Fursteberg, ad ottenere il Premio Abel quest’anno è stato Avi Wigderson, ricercatore israeliano dell’Institute for Advanced Study di Princeton. Wigderson condivide la vittoria con il collega ungherese Laszlo Lovasz. I due sono stati premiati per “i loro contributi fondamentali all’informatica teorica e alla matematica discreta, e per il loro ruolo di primo piano nel plasmarli in campi centrali della matematica moderna”, scrivono i giurati.
In una breve intervista con il comitato del Premio Abel, Wigderson ha spiegato di essere ovviamente molto felice del riconoscimento e di essere rimasto sorpreso dall’annuncio. “Mi sono sentito molto onorato”.
Wigderson, spiega la giuria de Premio Abel, è noto per la sua capacità di costruire collegamenti tra aree apparentemente non correlate. Ha approfondito le connessioni tra la matematica e l’informatica. Il suo contributo all’ampliamento e all’approfondimento del campo della “teoria della complessità- che si occupa della velocità e dell’efficienza degli algoritmi – è probabilmente superiore a quello di qualsiasi altra persona”.
Wigderson, classe 1956, è cresciuto a Haifa. Della sua infanzia aveva parlato in un’intervista con il Check Point Institute for Information Security, raccontando di essere figlio di sopravvissuti alla Shoah polacchi. Lui e i due fratelli crebbero in un appartamento con una sola camera da letto in un quartiere povero di Haifa che, da racconta il matematico, per lui da bambino rappresentava la perfezione. A trasmettergli l’amore per la matematica, aggiunge, furono il padre, ingegnere elettronico, e un insegnante russo. Questi, appena emigrato in Israele, imparava l’ebraico dai ragazzi a cui dava lezioni di matematica. A loro, racconta, è legata la passione per “l’arte e la magia di risolvere i problemi”.
Gli studi universitari di Wigderson in informatica al Technion-Israel Institute of Technology di Haifa, evidenzia un articolo dell’Institute for Advanced Study, si sono rivelati fondamentali per il suo interesse nella teoria dell’informatica. “In Israele, la teoria e la matematica erano molto apprezzate come basi dell’informatica, a differenza con alcuni programmi statunitensi, che erano più concentrati sull’ingegneria. Allora, come oggi, Wigderson era affascinato dalle ‘enormi sfide intellettuali nel capire cosa sia il calcolo’. Ma – si legge nell’articolo – è stata la sua formazione post-laurea all’Università di Princeton, dove ha conseguito un master e un dottorato in informatica, che ha scatenato e incanalato la sua costante passione per la ricerca di problemi fondamentali e grandi idee nella teoria computazionale”.
Vincitore di molti premi importanti nella matematica, Wigderson ha conseguito il suo dottorato a Princeton, per poi, nel 1986, tornare in Israele, all’Università Ebraica. Nel 1999 è entrato nell’Istituto di Studi Avanzati, un’organizzazione di ricerca con sede a Gerusalemme che in passato ha inclusi nomi eccellenti, tra cui Albert Einstein. Dal 1999 è anche professore di matematica all’Institute for Advanced Study di Princeton. A riguardo, ha raccontato il rapporto con i suoi studenti, tra i più preparati del paese. “Non mi lascio intimidire dalle persone di talento, giovani o vecchie che siano: è bello imparare da loro. Quando si consiglia ai giovani, l’età fornisce il vantaggio dell’esperienza. A volte possiamo prevedere quali direzioni saranno fruttuose e quali si riveleranno vicoli ciechi (anche se a volte ci sbagliamo), a volte possiamo dire quali domande piaceranno alla gente (anche se a volte ci sbagliamo). Ma la gioventù fornisce energia e freschezza di pensiero che spesso può essere più importante dell’esperienza ed è sempre bello averla intorno. La nostra professione è tra le poche che permette una reale interazione costante con i giovani, e per me questo è un grande aspetto del mondo accademico”.