“Finché non cesseranno i razzi colpiremo Hamas e Jihad islamica”
La calma sembra ancora lontana. Lo scontro tra Israele e i terroristi della Striscia di Gaza non accenna infatti a rallentare. La notte è stata nuovamente segnata dai razzi sparati da Hamas e Jihad islamica e diretti contro obiettivi civili israeliani. Un’aggressione che ha causato tre vittime. Bilancio aggravatosi nella mattinata con l’attacco dei terroristi a una jeep che si trovava vicino al confine con Gaza. Il missile anti-carro ha distrutto il veicolo, uccidendo una persona e ferendone gravemente altre tre. A questi attacchi, l’esercito israeliano ha risposto duramente, colpendo a più riprese obiettivi strategici legati a Hamas e Jihad islamica, ed eliminando alcuni dei vertici militari.
“A Gaza, le torri cadono, le fabbriche crollano, i tunnel vengono spazzati via e i comandanti vengono eliminati. L’esercito continuerà a colpire per portare la completa calma”, ha dichiarato il ministro della Difesa Benny Gantz da Ashkelon, una delle città più bersagliate dai razzi. “Non accetteremo rimproveri da nessuna organizzazione o istituzione sul nostro diritto e dovere di proteggere i cittadini di Israele”, ha proseguito Gantz, riaffermando il diritto d’Israele di reagire alla violenza del terrorismo palestinese.
In queste ore, l’esercito israeliano ha aumentato la propria presenza lungo il confine con Gaza. Le autorità hanno invitato i residenti locali a rimanere a casa e vicino ai rifugi antimissile fino a nuovo avviso, vista la difficile situazione. Sono oltre 1000 i missili sparati nelle ultime 48 ore da Hamas e Jihad islamica: il sistema di difesa anti-missile Iron Dome è riuscito ad intercettare circa il 90 per cento dei razzi, ma gli intensi attacchi hanno comunque provocato vittime e danni a scuole, abitazioni private, strade e infrastrutture.
Sul versante opposto, il ministro della salute di Gaza parla di un bilancio di 43 vittime e afferma che quasi la metà sono civili. I media israeliani riportano che tra gli uccisi ci sono alcuni uomini di punta di Hamas e Jihad islamica. Uno dei terroristi eliminati, fanno sapere da Gerusalemme, è Samah Abed al-Mamlouk, responsabile dell’arsenale missilistico del gruppo Jihad islamica. Il movimento terroristico – finanziato dall’Iran – ha subito anche un’altra perdita significativa: l’eliminazione del suo vicecomandante, Hassan Abu al-Ata.
L’obiettivo dell’esercito israeliano – e dell’operazione “Guardiani delle mura”- è dunque chiaro, eliminare il più possibile la leadership del terrore che da Gaza continua a minacciare la sicurezza dello Stato ebraico. Per questo tra gli obiettivi colpiti risultano anche la casa di un comandante di Hamas, il quartier generale dell’intelligence militare del movimento, siti di produzione di munizioni, complessi militari appartenenti a Hamas e alla Jihad islamica, così come due tunnel del terrore che erano vicini alla recinzione di confine. “Questa campagna richiederà tempo. – ha dichiarato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu – Con determinazione, unità e forza, restituiremo la sicurezza ai cittadini d’Israele”.