“Israele colpirà i terroristi di Gaza
fino a che non si arrenderanno”

Le sirene antimissile continuano a fare da colonna sonora della vita degli israeliani. Da Beersheva a Tel Aviv, sono oltre 1300 i missili sparati dai terroristi di Gaza contro le diverse città israeliane. E intanto sale il bilancio delle vittime e dei feriti. Tra loro, Ido Avigal, di soli cinque anni, ucciso da un razzo di Hamas sparato contro la sua abitazione a Sderot, nel sud d’Israele. “Piangiamo per la tua vita breve, pura e innocente, spezzata dall’abominevole mano di Hamas”, le parole di cordoglio del Presidente d’Israele Reuven Rivlin, in queste ore in cui lo scontro non accenna a diminuire d’intensità.
Per salvaguardare la vita di chi arriva in Israele, le autorità nelle scorse ore avevano momentaneamente dirottato gli aerei in arrivo all’aeroporto Ben Gurion verso quello di Eilat. E così i terroristi di Hamas hanno puntato contro contro quest’ultimo, nel chiaro intento di colpire civili. “Sparare su Tel Aviv, Dimona e Gerusalemme è più facile per noi che bere un bicchier d’acqua, abbiamo altre sorprese che renderanno felice il nostro popolo”, le dichiarazioni di un portavoce di Hamas riprese dalla stampa israeliana. “La vostra tecnologia e i vostri assassinii non ci spaventano. Non ci sono linee rosse nella nostra risposta. Abbiamo solo la spada e il fuoco”, le sue parole. Il riferimento è all’uccisione mirata di alcuni dei vertici di Hamas e Jihad Islamica. Sedici sono i leader dei due gruppi del terrore che le forze di sicurezza hanno eliminato nelle ultime 24 ore, secondo quando dichiarato dall’esercito. E nella notte il gabinetto di sicurezza, guidato dal Premier Benjamin Netanyahu, ha approvato un piano per intensificare questi attacchi. Nella riunione è anche stata annunciata la decisione di respingere una proposta di Hamas per un cessate il fuoco. L’operazione “Guardiano delle Mura”, ha dichiarato a ynet un membro del gabinetto, “è ancora lontana dalla fine. Qualsiasi cosa non si faccia ora, dovremo farla tra sei mesi o tra un anno”. Il rappresentante del governo ha spiegato che Israele per il momento non ha interesse a fermare la risposta all’aggressione dei terroristi di Gaza. “Agiremo finché non ammetteranno che aprire il fuoco è stato un errore, proprio come fece il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah dopo la seconda guerra del Libano nel 2006. – le sue parole – Quando avremo colpito tutti i nostri obiettivi e nel caso l’altra parte non si sarà ancora arresa, lanceremo un’operazione di terra. Anche se non è quel che cerchiamo”.