Rivlin: “Israele casa di tutti, riportiamo la calma interna”
“Sono arrivato ad Acri per ascoltare la leadership locale e lottare insieme per calmare i venti. Mi ha riempito d’orgoglio e di forza incontrare queste persone meravigliose. Questa è la casa di tutti noi. Non con mazze e coltelli, non con pietre e armi da fuoco che seminano distruzione e rovina. Custodiamola, prima di tutto, mantenendo la legge e l’ordine”.
Così il Presidente Reuven Rivlin in visita nella città di Acri, nel nord d’Israele, teatro di scontri tra ebrei e arabi. Incontrando rappresentanti delle due comunità, Rivlin ha sottolineato l’importanza di riportare la calma all’interno di un paese segnato dalle tensioni e contrapposizioni.
“Se permettiamo a qualsiasi catalizzatore esterno di scuotere la nave presto questa andrà alla deriva”, ha osservato Rivlin. “Tutti noi, leader pubblici a tutti i livelli, e soprattutto leader spirituali, siamo responsabili di ciò che accade nelle nostre comunità. Dobbiamo fermare il ciclo della violenza. Questo è l’ordine del giorno”.
In queste ore, insieme alla polizia, il Servizio di sicurezza dello Shin Bet ha annunciato di aver arrestato decine di persone, tra cui quelle sospettate di aver compiuto un linciaggio anti-arabo nel villaggio di Qana e Umm al-Fahm. Le autorità hanno spiegato di essere pronte a condurre altri arresti sia all’interno del mondo ebraico che di quello arabo.