Biden sceglie l’ambasciatore in Israele, Tom Nides verso Gerusalemme
Sarà Tom Nides il prossimo ambasciatore Usa in Israele. Non c’è ancora l’ufficialità da parte della Casa Bianca, ma negli Stati Uniti la nomina viene data per certa. Tanto che, riportano i quotidiani Usa, il candidato che gli contendeva l’incarico, Robert Wexler, lo ha chiamato per complimentarsi con lui. Amministratore delegato e vicepresidente della Morgan Stanley, Nides è stato vicesegretario di stato per la gestione e le risorse dal 2011 al 2013 e ha rapporti consolidati con il mondo diplomatico israeliano.
Figlio del presidente della federazione ebraica di Duluth, città del Minnesota dove è nato e cresciuto, Nides è stato descritto dall’ex ambasciatore d’Israele Michael Oren nel suo libro “Ally” come “irriverente, gran lavoratore, molto intelligente e cordiale”. Oren ha detto anche che Nides ha guadagnato rapidamente il suo “affetto e la sua fiducia”.
In un’intervista con Jewish Insider, Aaron Miller, ex membro dell’amministrazione Clinton e amico di Nides, ha definito il futuro ambasciatore come una persona “molto intelligente, politicamente ben collegata, con un sacco di esperienza di governo. Un uomo che ha una reale sensibilità a favore DI Israele. Capace però di avere il distacco necessario per trovare l’equilibrio nel rapporto Usa-Israele tra la protezione degli interessi di Israele e la protezione dei nostri”.
La sua posizione di equilibrio emerge anche dalle scelte fatte quando lavorava per l’amministrazione Obama. Secondo il Times of Israel, infatti, Nides giocò un ruolo chiave nell’approvazione da parte dell’allora presidenza Usa dell’estensione delle garanzie di prestito per Israele dal valore di miliardi di dollari. D’altro canto, aiutò anche a portare avanti la politica di Obama contro gli sforzi del Congresso per limitare il sostegno degli Stati Uniti all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNWRA) e all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO).
“Nel 2012, – scrive il Times Of Israel – Nides ha inviato una lettera al Comitato per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti, argomentando contro la legislazione che cercava di distinguere tra i palestinesi sfollati dalla creazione di Israele nel 1948 e i rifugiati che sono i loro discendenti, riducendo il numero di rifugiati da cinque milioni a soli 30mila (l’amministrazione Trump ha giocato con misure simili)”. Nides in quell’occasione scrisse che la legislazione avrebbe minato la capacità americana di agire come mediatore di pace “e generato una reazione negativa molto forte da parte dei palestinesi e dei nostri alleati nella regione, in particolare la Giordania”.
Nides, se confermato, succederà all’ambasciatore David Friedman, il cui mandato è scaduto a gennaio. Avvocato con stretti legami con il mondo degli insediamenti, Friedman è stato una chiave importante delle politiche a favore d’Israele portate avanti dall’amministrazione Trump.
dr