“Israele è aperta alle critiche, non alla delegittimazione”
“Come tutte le democrazie, lo Stato d’Israele è aperto alle critiche. Ma non accetteremo i tentativi di indebolirci o di minare il nostro diritto di esistere attraverso un uso improprio della violenza o del diritto internazionale”. A ribadirlo dagli scranni del parlamento di Bucarest, il Presidente d’Israele Reuven Rivlin, nel corso di una visita ufficiale in Romania. Un messaggio lanciato all’intera comunità internazionale per ricordare il diritto d’Israele a difendersi di fronte a chi, da Gaza all’Iran, cerca di colpirla. “Il popolo ebraico e il popolo israeliano in tutta la sua diversità non hanno alcun conflitto con l’Islam o con i popoli arabi del Medio Oriente. – ha sottolineato il Presidente – Stiamo combattendo forze oscure che mirano a terrorizzare e distruggere lo Stato d’Israele e il suo popolo. Il regime di terrore dell’Iran e coloro che collaborano con esso in Libano e a Gaza cercano di minare il nostro diritto di esistere. Israele ha il diritto e il dovere di proteggere i suoi cittadini – dalla minaccia delle armi nucleari, dai missili e dal terrorismo”.
Rivlin, il cui mandato di sette anni terminerà il 9 luglio, ha chiesto inoltre che siano compiuti “passi sul terreno per aumentare la fiducia tra i due popoli, la fiducia che l’altra parte desideri vivere in pace, in buone relazioni, fianco a fianco”. Un tema toccato anche dall’ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar, intervenuto in queste ore alla Commissione Esteri del Senato per parlare dell’ultimo conflitto con Gaza. L’ambasciatore ha sottolineato come la Striscia dal 2005 non sia più sotto controllo israeliano e come dal 2007 ha determinarne le storti siano i terroristi di Hamas. “Un’entità islamista che lascia Gaza senza libertà civili, di stampa o libere elezioni”, che confina sia con Israele che con l’Egitto. Ed entrambe le nazioni, a causa delle minacce di Hamas, hanno deciso per l’applicazione di un blocco. “Il confine inizialmente era aperto, ma Hamas ha cercato di introdurre armi, esplosivi e ogni tipo di materiale per trasformare Gaza in un covo di terroristi”.