Dal Vaticano a Bruxelles,
i nuovi ambasciatori d’Israele

Sono 36 i nuovi ambasciatori e consoli generali nominati dal governo israeliano nelle scorse ore. Un rinnovamento importante del corpo diplomatico che tocca alcune posizioni chiave, come la missione israeliana presso l’Unione europea e l’ambasciata presso la Santa Sede. A capo della prima è stato scelto Haim Regev, già vicedirettore del ministero degli Esteri. Mentre il nuovo ambasciatore in Vaticano sarà Raphael Schutz, già alla guida delle ambasciate di Spagna e Norvegia. In Europa, anche le sedi di Danimarca, Polonia, Portogallo e Repubblica Ceca hanno visto un cambio al vertice, così come, in Medio Oriente, l’ambasciata di Giordania. Una realtà, quest’ultima, particolarmente importante per Israele visti i delicati rapporti con il re Abdullah II.
“Lo Stato d’Israele ha bisogno di persone eccellenti per difendere il suo buon nome. – ha dichiarato il ministro degli Esteri Yair Lapid, annunciando l’approvazione delle nomine – Questi sono alcuni dei nostri migliori professionisti, che rappresentano una parte essenziale nel rafforzamento della posizione politica e di sicurezza di Israele nel mondo”. Lapid in queste ore ha inoltre confermato che il 27 giugno intraprenderà la storica missione negli Emirati Arabi Uniti. Sarà il primo viaggio ufficiale di un ministro israeliano nel paese del Golfo. Oltre che il primo viaggio estero di Lapid nelle vesti di nuovo capo della diplomazia israeliana. Un passaggio chiave nei rapporti con gli Emirati, frutto degli storici Accordi di Abramo siglati nel settembre del 2020.
Diplomazia israeliana in grande movimento dunque in queste settimane, con nuovi incarichi anche per due funzionari che l’Italia e il suo mondo ebraico conoscono molto bene: Naor Gilon e Ofra Farhi. Il primo, già ambasciatore a Roma, dopo un breve passaggio in Olanda è stato nominato per guidare la sede diplomatica in India; Ofra Farhi invece, che in Italia ha ricoperto il ruolo di addetto culturale e poi di viceambasciatore d’Israele, è stata scelta per la sede che raccoglie quattro paesi africani, Namibia, Botswana, Zimbabwe e Zambia.
Si conclude invece la missione dell’ambasciatore Oren David presso la Santa Sede, iniziata nel 2016. Come anticipato sarà Raphael Schutz a prenderne il testimone. Dopo aver iniziato la sua carriera in Cile, Schutz è stato ambasciatore in Colombia e in Spagna nonché capo del Dipartimento Europa del ministero degli Affari Esteri israeliano. In una intervista a un sito d’informazione norvegese, Schutz ha raccontato che i suoi genitori fuggirono dalla Germania per trovare rifugio nella Palestina mandataria. “Sono arrivati con i miei nonni negli anni ’30. – il racconto del diplomatico – E la sensazione di essere un rifugiato e di dover lottare per i propri diritti fondamentali, uno Stato proprio, è ciò che mi definisce principalmente. Sono un israeliano che non dà per scontata l’esistenza di Israele”. Rispetto al suo percorso di studi, nella stessa intervista, spiega di essersi laureato all’Università Bar-Ilan. “Non sono un ebreo praticante. – prosegue – Ma a livello nazionale, mi definisco al 100% un ebreo, perché l’ebraismo non è solo religione”.

dr