“Il 9 di Av ci ricorda
l’importanza dell’unità
Ora lottiamo insieme contro il virus”

In queste ore il mondo ebraico si è unito nel digiuno di Tisha Be Av. Un giorno di lutto e riflessione in cui si ricordano le due distruzioni del Santuario di Gerusalemme, avvenute ad opera dei babilonesi e dei romani, così come di altri eventi tragici della storia ebraica. Un’occasione, ha ricordato il Presidente d’Israele Isaac Herzog, per richiamare l’importanza di superare le divergenze interne e mantenere l’unità. “Proprio oggi è importante ricordare e menzionare il pesante costo dell’odio gratuito, e quanto l’unità tra i popoli sia all’ordine del giorno. L’odio senza fondamento ha portato alla distruzione […] del Secondo Tempio. Tutti sappiamo che non c’è sostituto per una società unita, che trascende le sue divisioni nonostante le differenze al suo interno”. Herzog, partecipando a una cerimonia in sinagoga ad Ashkelon per la solennità ebraica, ha poi fatto appello ai suoi concittadini affinché ci sia un lavoro collettivo per la comprensione reciproca. “Instilliamo l’amore per Israele in tutti i cuori”, le parole del Presidente israeliano.
Anche il Primo ministro Naftali Bennett ha messo in guardia dai dissidi interni. Attraverso i social media, ha ricordato come il popolo ebraico abbia già perso due volte uno stato indipendente a causa di “guerre civili e odio infondato”. “Ora che abbiamo, per la terza volta, uno stato indipendente, e siamo nel suo ottavo decennio, dobbiamo fare tutto il possibile per preservarlo per sempre”.
Alla vigilia del digiuno era inoltre intervenuto il rabbino capo sefardita d’Israele, rav Yitzchak Yosef, invitando i fedeli a radunarsi in preghiera in numeri limitati o comunque partecipando a preghiere all’aperto. Un intervento arrivato alla luce del nuovo aumento dei contagi da covid-19 in Israele, dovuti al diffondersi della variante delta. “La nostra dottrina è la dottrina della vita – ha ricordato rav Yosef – Dobbiamo stare in guardia e fare tutto ciò che è in nostro potere per prevenire il pericolo”. In riferimento al virus, il rav prosegue spiegando che “la direttiva halakhica è quella di anticipare e prevenire il pericolo e di stare attenti a non infettare o contagiare gli altri, come hanno insegnato i grandi medici ed esperti.”
Di conseguenza, il rabbino capo ha stabilito innanzitutto che “tutti coloro che finora si sono astenuti dal vaccinarsi devono affrettarsi e vaccinarsi immediatamente, e i giovani a cui è stata data la possibilità di vaccinarsi devono affrettarsi e vaccinarsi senza indugio”, e che le regole di isolamento devono essere osservate.
La preoccupazione in Israele è tale per il numero di contagi in aumento – oltre mille nello scorso fine settimana – che si torna a parlare di un possibile lockdown in concomitanza con la festività di Rosh HaShannah. Per il momento l’eventualità è ancora lontana, ha spiegato il commissario speciale contro il Covid Nachman Ash. “Ma nessuna strada è esclusa”.

dr