Sicurezza alimentare,
il ruolo della ricerca

“Questo pre-Vertice è l’occasione per trasformare il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo cibo a livello globale”. Così il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha aperto, nella sede Fao di Roma, il meeting voluto dalle Nazioni Unite per preparare il vertice sui sistemi alimentari che si terrà a settembre a New York. “La crisi sanitaria ha generato una crisi alimentare – ha spiegato Draghi -. Abbiamo assunto impegni per garantire che i vaccini siano disponibili per i più poveri del mondo. Dobbiamo agire con la stessa determinazione per migliorare l’accesso a una quantità adeguata di approvvigionamenti alimentari”. Un tema su cui anche Israele è in prima linea, con il paese tra i protagonisti del summit che si conclude in queste ore nella capitale. In particolare, a rappresentare Israele, Noga Kronfeld-Schor, Chief Scientist del ministero della Protezione ambientale. Biologa esperta in zoologia e fisiologia ambientale con una vasta attività di ricerca sui temi dell’inquinamento, del cambiamento climatico e della biodiversità, Kronfeld-Schor ha coordinato per Israele le attività preparatorie al pre-Summit. Nominata Member State Dialogue Convenor, la Kronfeld-Schor ha organizzato tra novembre 2020 e maggio 2021 cinque Member State Dialogues, cui hanno preso parte oltre 400 rappresentanti di entità pubbliche e private israeliane operanti nella filiera agro-alimentare, dalla ricerca scientifica fino alla distribuzione e al consumo. Nello specifico, la discussione condotta nei Dialoghi si è articolata in tre fasi: analisi dello stato del sistema alimentare israeliano, identificazione di criticità e bisogni, definizione di possibili soluzioni. Si è dibattuto, inoltre, del contributo che Israele ha da offrire sulla scena internazionale in materia di lotta all’insicurezza alimentare. Stimolato da complesse condizioni climatiche, Israele è infatti un Paese molto attivo nella ricerca di soluzioni innovative ai problemi della filiera agro-alimentare, ed è negli anni divenuto un leader in settori come le biotecnologie, lo smart farming, la desalinizzazione, il trattamento e il riciclaggio delle acque reflue, e la gestione idrica. Di agrovoltaico e opportunità di cooperazione Italia-Israele nel settore si è non a caso parlato nell’incontro che la Chief Scientist, accompagnata da una delegazione di rappresentanti dell’Ambasciata d’Israele in Italia e dell’Ambasciata d’Israele presso la FAO, ha tenuto nella giornata del 22 luglio con la Sottosegretaria del Ministero della Transizione Ecologica, Vannia Gava. Nel confronto si è inoltre discusso di meccanismi per promuovere i rapporti tra le comunità scientifiche dei due Paesi e di collaborazioni internazionali per la protezione delle acque del Mediterraneo, preziosa risorsa per combattere la scarsità idrica costantemente minacciata dal rischio di sversamenti di idrocarburi. Molte le sfide globali che attendono la comunità internazionale. Una, secondo Israele, la chiave fondamentale per la loro risoluzione: l’innovazione.