Israele, la storica presenza
all’Expo di Dubai

La tenda di Abramo era aperta su tutti lati in modo da permettere a chiunque, da ogni latitudine e provenienza geografica, di accedervi. Un luogo divenuto un modello del valore dell’accoglienza. Una lezione richiamata oggi nella storica partecipazione d’Israele all’Expo di Dubai. Qui infatti il padiglione israeliano, come la tenda di Abramo, è aperto su tutti i lati per dare al visitatore l’idea che non ci siano barriere, non esistano confini. Soprattutto con i paesi arabi che vogliono dialogare con Israele. “Il nostro è un padiglione aperto a tutti, dove chiunque è benvenuto, senza file e senza ostacoli”, racconta a Pagine Ebraiche da Dubai Menachem Gantz, portavoce d’Israele all’Expo negli Emirati Arabi Uniti. “Essere qui è incredibile. La sensazione è di fare la storia ogni giorno. Non avremmo mai immaginato di essere ospiti di una manifestazione così importante in un paese arabo. E invece siamo qui a Dubai, accolti in maniera esemplare, con tutti gli onori e tutto lo spazio. E con un grandissimo interesse da parte del pubblico”. Perché, spiega Gantz, anche se l’inaugurazione dell’Expo sarà il Primo ottobre, già centinaia di persone sono passate dal Padiglione Israele. Uno spazio il cui tema è presentato al pubblico in Aravrit, ovvero con una scritta in arabo ed ebraico: “Verso il domani”. “È un modo per ricordare, attraverso la lingua, come le nostre culture siano vicine e come possano proiettarsi assieme, grazie agli storici accordi di Abramo, verso il futuro”.
Anche la sabbia e le dune che coprono l’ingresso del Padiglione, continua Gantz, sono un richiamo alle somiglianze ambientali tra Israele e i paesi della regione. “Come gli Emirati, anche Israele convive con il deserto, vi ha costruito e lo ha trasformato. E insieme possiamo portare avanti altri progetti”. Sette alte porte in fila, che simboleggiano i sette bracci della Menorah – il simbolo dello stato di Israele – formano la struttura del padiglione, costituendo sette porte aperte verso il futuro. Di cui fanno sempre più parte gli Emirati Arabi Uniti, firmatari un anno fa assieme al Bahrein degli accordi di Abramo, che hanno portato alla normalizzazione dei rapporti con Israele. “Ero venuto a Dubai già prima degli accordi e si respirava un’aria di collaborazione. Ma l’intesa ha rappresentato una svolta ufficiale quanto radicale dei rapporti con il paese arabo. Stando qui si tocca con mano questo cambiamento”. La partecipazione di Israele all’Expo, prosegue Gantz, è una parte importante della costruzione delle relazioni tra Israele e mondo arabo. “L’Expo è un’opportunità per tutte le nazionalità di conoscere e imparare gli uni dagli altri. La gente spesso dimentica che ci sono molto più cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Ed è quello che vogliamo evidenziare qui”.

dr