“Dalla questione palestinese all’Iran,
l’Egitto è un partner per la pace”

Per Israele l’Egitto è un partner strategico importante. Sia per il suo ruolo di mediatore con i palestinesi, sia per la sua collaborazione nell’arginare l’espansionismo iraniano. Per questo Gerusalemme continua a coltivare relazioni sempre più strette con il Cairo, come dimostra la visita di queste ore del ministro degli Esteri Yair Lapid nella capitale egiziana. “Il mio obiettivo è quello di rafforzare i nostri legami di sicurezza, diplomatici ed economici con l’Egitto. È importante continuare a lavorare sulla pace tra le due nazioni. Ringrazio il presidente al Sisi per l’ospitalità e per l’incontro caloroso e aperti. Il suo contributo alla regione e ai legami tra noi sono di proporzioni storiche”. Il commento di Lapid a margine del vertice avuto con il presidente egiziano. I due hanno discusso, riportano i rispettivi uffici, dei tentativi dell’Iran di ottenere l’atomica e della minaccia alla stabilità regionale rappresentata dal suo sostegno ai gruppi terroristici. Nella conversazione è emersa anche la situazione nella Striscia di Gaza. Lapid, riportano i quotidiani israeliani, ha presentato ad al Sisi i dettagli del suo piano “Economia per la sicurezza”. Il suo approccio propone la ricostruzione di Gaza in cambio del disarmo delle fazioni armate palestinesi, dai terroristi di Hamas a quelli della Jihad islamica.
Il piano di Lapid, che nel 2023 dovrebbe diventare Premier, è diviso in due fasi. La prima affronta l’attuale crisi umanitaria a Gaza, rispondendo alle questioni più urgenti. “Il sistema elettrico sarà riparato, il gas sarà collegato, un impianto di desalinizzazione dell’acqua sarà costruito e saranno realizzati significativi miglioramenti al sistema sanitario e una ricostruzione delle infrastrutture abitative e dei trasporti. In cambio, Hamas si impegnerà a una tranquillità a lungo termine”, aveva dichiarato il ministro degli Esteri presentando a settembre il suo piano. Nella seconda fase si andrebbe a realizzare un completo rilancio economico della Striscia. Ad esempio con la realizzazione del “progetto dell’isola artificiale al largo della costa di Gaza, il che permetterà la costruzione di un porto. Sarà costruito un collegamento di trasporto tra la Striscia e la Cisgiordania. Gli investimenti internazionali all’interno di Gaza e i progetti economici congiunti con Israele, l’Egitto e l’Autorità Palestinese [PA] saranno avanzati. Saranno costruite zone industriali e occupazionali vicino al valico di frontiera di Erez”.
Un piano ambizioso che richiede un coinvolgimento a pieno titolo dell’Egitto, tornato punto di riferimento nelle questioni legate all’enclave controllato da Hamas. La visita di Lapid è stata quindi l’occasione per tastare il terreno con al Sisi. “Dal punto di vista politico e di sicurezza, il rafforzamento delle relazioni tra Israele ed Egitto è un interesse molto importante per lo Stato di Israele”, ha evidenziato l’ufficio di Lapid in un comunicato prima dell’incontro. “La visita del ministro è una diretta continuazione della politica estera del governo israeliano di usare gli interessi comuni come leva per la stabilità regionale”.