“Nuova ondata di contagi in arrivo, la sfida è riuscire ad adattarsi”
Parlando alla nazione, il Primo ministro israeliano Naftali Bennett non ha nascosto come la situazione dei contagi nel paese diventerà presto più critica a causa della nuova variante del Covid-19. “Omicron è già in Israele e si sta diffondendo velocemente… La quinta ondata è iniziata”, ha avvertito Bennett. Per frenare il tasso di infezione e “guadagnare più tempo” per prepararsi alla diffusione della variante, la chiave sarà “vaccinare i bambini il più velocemente possibile”. Così come proseguire con le terze dosi e, a maggior ragione, somministrare il doppio ciclo a chi ancora non l’ha ricevuto. Anche il lavoro sulla comunicazione sarà fondamentale, ha rilevato Salman Zarka, commissario anti-covid d’Israele, nel corso di una conferenza stampa organizzata dalla Europe Israel Public Affairs, a cui ha preso parte Pagine Ebraiche. “La prima arma contro la nuova ondata è ovviamente la vaccinazione e noi stiamo lavorando per somministrare le dosi in tutti gli angoli del nostro paese. La seconda è introdurre misure mirate, come l’obbligo di mascherine o limiti di capienza in alcuni luoghi. Un tema di cui discuteremo ora con il capo del governo”, ha spiegato Zarka. “La sfida principale sarà parlare con le persone della nuova situazione nel paese. Sembrava che avessimo superato la quarta ondata, che fossimo pronti a tornare alla nostra routine. Ma la situazione sul terreno è cambiata ancora, a causa della Delta e della nuova variante Omicron. Dobbiamo adattarci a questa nuova quotidianità”, la riflessione del capo epidemiologo di Israele. E mantenere quindi salda la fiducia tra cittadini e istituzioni.
“Davanti a chi ancora esita a farsi il vaccino noi mettiamo i dati che dimostrano in modo incontrovertibile la sua importanza, spieghiamo e chiediamo la mediazione di figure di riferimento. Rispondiamo nel modo più trasparente e chiaro possibile ai dubbi, riconosciamo che ci sono cose che non sappiamo”, ha aggiunto Ron Balicer, presidente del gruppo di esperti della commissione nazionale di Israele su Covid-19.
Entrambi hanno spiegato che i dati su Omicron in Israele sono ancora pochi, ma è stato importante chiudere i confini perché le infezioni erano tutte legate a persone arrivate da fuori. Israele ha decine di paesi nella cosiddetta lista rossa, tra cui presto verrà inclusa l’Italia. Significa che per gli israeliani saranno proibiti i viaggi da e per questi Stati, a meno che non ci sia un permesso rilasciato da uno speciale Comitato che vaglia caso per caso.