“Tutta Israele ascolti Zelensky”

Da quando è iniziata l’invasione russa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha usato con abilità la comunicazione come strumento per aiutare il suo paese. I suoi discorsi hanno contribuito a convincere l’Europa a fornire al popolo ucraino non solo aiuti umanitari ma anche militari. Hanno persuaso l’Occidente sulla necessità di mettere in campo sanzioni durissime contro la Russia. E ora Zelensky vuole usare le parole per ottenere anche da Israele ulteriore sostegno. Il governo di Gerusalemme si è già impegnato in queste settimane nell’invio di aiuti umanitari a Kiev. Sta lavorando alla realizzazione di un ospedale da campo e ha fatto partire da Roma nelle scorse ore sei generatori per alcune strutture sanitarie di Leopoli. Per evitare però lo scontro diretto con la Russia, con cui ha bisogno di cooperare in Siria, Gerusalemme ha scelto di non accogliere le richieste ucraine rispetto alle forniture militari. Richieste che Zelensky ha fatto direttamente a Bennett e che presto ci si aspetta farà a tutto il parlamento israeliano. Nei prossimi giorni infatti, dopo qualche ostacolo organizzativo, lo speaker della Knesset Michael Levy ha annunciato che Zelensky parlerà in una riunione aperta a tutti i parlamentari. E si è aperta anche un’opzione per un discorso con molto più pubblico. Il sindaco di Tel Aviv Ron Huldai infatti ha proposto “all’ambasciata ucraina di trasmettere il discorso in piazza Habima, in modo che l’intero pubblico israeliano possa ascoltare in diretta le parole del presidente”.
Intanto anche Yad Vashem ha annunciato di aver ricevuto una richiesta da Zlansky di parlare da Kiev prima di un forum organizzato dal Memoriale della Shoah di Gerusalemme. Il presidente di Yad Vashem, Danny Dayan, ha spiegato che incontrerà l’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Korniychuk per ricevere ulteriori dettagli. Intanto quest’ultimo, già protagonista con diverse conferenze stampa, ha mandato messaggi più duri che in passato al governo di Gerusalemme. Ha chiesto di assumere una posizione chiaramente filo-ucraina e che il paese si unisca alle sanzioni già imposte dall’Occidente contro la Russia. Il ruolo di Israele come mediatore, ha affermato Korniychuk, non giustifica la sua decisione di non sostenere pienamente l’Ucraina.