“A chi fugge dal pericolo garantiamo un porto sicuro”
La priorità, in questo momento difficile, è accogliere chi fugge dalla guerra. “Non deve esserci una situazione per cui chi fugge dal fuoco e dall’ostilità non riesca a trovare un posto dove andare, un porto sicuro”: a dichiararlo all’emittente pubblica Kan il rabbino capo ashkenazita d’Israele rav David Lau, evidenziando l’importanza di aprire le porte del paese a chi ha bisogno. Tornato da un viaggio in Moldova, dove ha visitato uno dei centri di accoglienza dei profughi ucraini, il rav ha spiegato che se da un lato lo Stato d’Israele ha il diritto e dovere di preservare la propria identità nazionale, dall’altro deve “prima aprire le porte” a chi non ha dove andare. “Persone che non trovano posto altrove, devono essere accolte finché non potranno tornare nelle loro case”, le parole di rav Lau. Nel frattempo nel paese si continua a discutere dell’ultimo dialogo tra il Primo ministro Naftali Bennett e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo ha nuovamente proposto Gerusalemme come luogo di mediazione con i russi. Sui social Zelensky ha scritto di aver parlato con Bennett dell’aggressione russa e della possibilità di avviare colloqui di pace. Ha poi chiesto assistenza per il rilascio del sindaco di Melitopol e di altri personaggi pubblici arrestati dall’esercito russo.