Israele e le sanzioni contro la Russia
“Non saremo una via per aggirarle”

Continuano i contatti diretti tra Israele e Ucraina per lavorare a una mediazione con la Russia. Nel diciannovesimo giorno dall’aggressione ordinata da Vladimir Putin, Kiev è tornata ad esprimere apprezzamento per il lavoro che il governo di Gerusalemme sta facendo sul fronte diplomatico. “Israele ha intrapreso la difficile ma nobile missione di mediare la ricerca della pace e porre fine all’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, ha dichiarato in queste ore Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino Zelensky. Yermak ha anche detto che con Israele sta andando avanti “un intenso dialogo sulla sua partecipazione alle questioni umanitarie”. “I primi risultati sono già stati raggiunti”, ha dichiarato, riferendosi all’accoglienza predisposta da Israele per i profughi ucraini. “Ringrazio i miei colleghi e spero nel successo dei nostri sforzi diplomatici congiunti”.
Intanto il capo della diplomazia israeliana, Yair Lapid, ha voluto lanciare un altro segnale di cooperazione sulla delicata questione delle sanzioni alla Russia. In visita a Bratislava, Lapid ha garantito che “Israele non sarà una via per aggirare le sanzioni imposte alla Russia dagli Stati Uniti e da altri paesi occidentali”. Per evitare questo rischio, ha aggiunto, “il Ministero degli Affari Esteri si sta coordinando sulla questione insieme a diversi partner, tra cui la Banca d’Israele, il ministero delle Finanze, il ministero dell’Economia, l’autorità degli Aeroporti, il ministero dell’Energia”. Il capo della diplomazia israeliana ha poi voluto ribadire la sua condanna dell’invasione russa all’Ucraina. “Non c’è alcuna giustificazione per la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, e non c’è alcuna giustificazione per gli attacchi a una popolazione civile”. Dall’altro lato l’impegno di Gerusalemme è rivolto a permettere ogni sforzo “di mediazione per far cessare il fuoco e ripristinare la pace. Stiamo lavorando insieme al nostro più grande alleato, gli Stati Uniti, e ai nostri amici europei per impedire la continuazione di questa tragedia”.
Le parole di Lapid arrivano a pochi giorni dall’appello di Victoria Nuland, sottosegretaria di Stato Usa, al suo governo per utilizzare ogni mezzo per evitare di “diventare l’ultimo rifugio per il denaro sporco che alimenta le guerre di Putin”.