Avihu Medina, voce d’Israele

Il riconoscimento della musica mizrachi o orientale come parte integrante della cultura israeliana. Per questo si è battuto in quarant’anni di carriera il cantante e compositore Avihu Medina. Un risultato ottenuto grazie all’apprezzamento del pubblico, che nel corso degli anni lo ha sostenuto ed applaudito. Ora, a confermare ulteriormente il suo posto di primo piano nella cultura nazionale, è arrivato il conferimento del prestigioso Premio Israele per la musica. “Avihu Medina ha portato una svolta importante nella musica israeliana, per il suo lavoro eccellente e di alta qualità e la sua lotta determinata e lunga”, si legge nella motivazione. Il riferimento è all’impegno di Medina, sin dall’inizio della sua carriera, a far suonare nelle stazioni radio israeliane le canzoni mizrachi, a lungo fuori dai principali circuiti. Dopo aver lavorato per un decennio dietro le quinte, negli anni ’80 ha iniziato a cantare. Tra le opere più celebri Haperah Begani, Al Tira Yisrael, Sod Hamazalot, Kinor David e Avi. “Nel corso degli anni le sue opere sono divenute capisaldi della cultura israeliana. Con determinazione e gentilezza ha portato la canzone mediterranea al centro della scena”, il commento del Primo ministro Naftali Bennett. Che ha definito Medina “un eroe nazionale”.
Per il ministro della Cultura Hili Tropper il cantante “si è distinto nella sua scelta di collegare la musica israeliana contemporanea con la tradizione ebraica e le sue radici culturali”.
Molti i complimenti raccolti dai giornali, mentre più distaccata la reazione dello stesso Medina. “Non ho combattuto per un riconoscimento né per il Premio Israele. Ho lottato perché che tutti siano trattati in maniera equa, non importa da dove provengano e quale stile musicale cantino. Siamo tutti israeliani. – ha dichiarato Medina – Se il premio non fosse arrivato non sarebbe cambiato nulla, quello che conta è quello che ho lasciato. Unità e uguaglianza tra i cittadini di Israele, questo è ciò che conta”.