Israele, Egitto ed Emirati Arabi Uniti Un vertice per guardare al futuro

Mohammed bin Zayed al-Nahyan, Abdel-Fattah al-Sisi e Naftali Bennett insieme a Sharm el-Sheikh per parlare del futuro della regione e dei nuovi equilibri internazionali dopo l’aggressione russa dell’Ucraina. La foto diffusa dall’agenzia di stampa egiziana che ritrae i tre leader insieme segna “un passaggio storico”, sottolinea l’esperto corrispondente diplomatico israeliano Barak Ravid. “Questo è un evento senza precedenti nelle relazioni tra Israele e il mondo arabo. Qualcosa che porta gli Accordi di Abramo a fare un significativo passo avanti”, l’analisi di Ravid alla radio israeliana 103 Fm. L’ufficio del Premier israeliano, in una nota a conclusione dell’incontro, ha fatto sapere che i tre leader hanno discusso il rafforzamento dei legami tra i rispettivi stati e le questioni regionali. Tra cui, segnala l’emittente Kan, la minaccia iraniana e l’imminente firma di un nuovo accordo nucleare tra Teheran e potenze occidentali. Tutti e tre i paesi sono contrati ad un allentamento delle sanzioni a carico dell’Iran. E avvertono che le nuove disponibilità economiche non saranno utilizzate dal regime per costruire infrastrutture, ma per rafforzare la corsa agli armamenti e per finanziare il terrorismo internazionale. Da qui il lavoro congiunto portato avanti a Sharm El Sheikh. “Gli incontri sono stati coordinati in anticipo, con la valutazione in Israele che la firma dell’accordo nucleare è una decisione che è già stata presa. – sottolinea l’emittente Kan – Ora (quando avverà la firma) dipende solo dagli iraniani”. Con questa consapevolezza, i leader d’Israele, Egitto ed Emirati si sono riuniti per dare un segnale di compattezza e per mandare “un messaggio comune all’amministrazione americana” di critica verso le sue mosse.
Anche l’Ucraina è stato uno dei temi caldi dell’incontro, come ha confermato l’ufficio del presidente Al Sisi. Secondo Haaretz, “Israele è interessato a convincere gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita ad aumentare la loro produzione di petrolio per ridurre la dipendenza mondiale dal petrolio russo”. Nella scacchiera internazionale dunque il governo di Gerusalemme cerca di mediare rispetto al conflitto anche sul fronte economico, oltre a quello diplomatico. Su questo punto Bennett si è anche detto “pronto a visitare Kiev, se ci saranno sostanziali progressi nelle trattative”.