“Shirel e Yezen, eroi d’Israele”

Shirel Abukarat e Yezen Falah avevano diciannove anni. Shirel si era trasferita con la famiglia dalla Francia nel 2006 a Netanya, poco sopra Tel Aviv. Yezen era invece nato e cresciuto nel villaggio druso di Kisra-Sumei, in Galilea. Entrambi avevano scelto di servire come agenti della polizia di frontiera israeliana. Ieri stavano tornando alla base dopo aver svolto il proprio addestramento a Hadera, a una ventina di chilometri a nord di Netanya. In un momento di pausa, si erano fotografati insieme sorridenti. Mentre erano alla fermata dell’autobus due terroristi hanno iniziato a sparare contro di loro. Una sanguinaria imboscata che non ha lasciato loro scampo. “Gli agenti hanno combattuto con coraggio. Condividiamo il dolore e abbracciamo le famiglie degli eroi Yezen e Shirel di benedetta memoria che hanno difeso i cittadini con i loro corpi e salvato molte vite”, il cordoglio espresso dal comandante della polizia di frontiera, Amir Cohen. La loro uccisione scuote l’intero paese e rappresenta una preoccupante escalation di violenza con una chiara matrice: quella dell’Isis. Il movimento terroristico islamista ha infatti rivendicato l’attentato, arrivato a pochi giorni da un altro attacco mortale, quello di Beer Sheva, in cui quattro persone sono state uccise. Filo comune dei due attacchi, il passato dei tre terroristi legato all’Isis e la loro identità di arabi israeliani. L’attentatore di Beer Sheva era di un villaggio beduino del Negev, mentre i due di Hadera provenivano da Umm al-Fahm. Il primo è stato eliminato da due civili intervenuti sulla scena dell’attacco. I secondi da un gruppo di poliziotti che stavano mangiando a poca distanza dall’attacco e, appena hanno sentito gli spari, hanno agito.
“Un secondo attacco di sostenitori dell’Isis all’interno di Israele richiede che le forze di sicurezza si adattino rapidamente alla nuova minaccia”, ha dichiarato in queste ore il Primo ministro Naftali Bennett. “E così faremo. Invito i cittadini a continuare ad essere vigili. Insieme, saremo in grado di sconfiggere questo nemico”.