Tel Aviv, il terrore colpisce ancora
Dopo ore di caccia all’uomo, nella notte le forze di sicurezza israeliane hanno trovato ed eliminato il terrorista palestinese responsabile dell’attacco nel cuore di Tel Aviv. L’attentatore, proveniente da Jenin, aveva aperto il fuoco contro un bar nella zona centrale della città, uccidendo due persone e ferendone quattordici.
“Manteniamo la massima vigilanza, all’interno di Tel Aviv e in tutto il Paese per paura di ulteriori attacchi e emulazioni”, ha dichiarato in queste ore il Primo ministro Naftali Bennett. “L’intera nazione d’Israele piange il dolore delle famiglie delle persone uccise e prega per la salute dei feriti. – ha aggiunto – La nostra guerra al terrorismo omicida è lunga e dura. Vinceremo”.
“Sono andato a bere una birra con un amico a Ilka. Ci siamo seduti fuori e dopo un quarto d’ora il terrorista è apparso davanti a me e ha iniziato a sparare”, ha raccontato Renan Shimon, 32 anni, moderatamente ferito nell’attacco. “Mi sono buttato a terra, abbiamo cercato riparo – la sua testimonianza – Ci sono stati alcuni spari e abbiamo aspettato che la furia passasse”.
“Ci siamo tuffati sotto i tavoli e la gente ha iniziato a piangere, è stato orribile”, ha raccontato ai media Evelyn Gertz, 34 anni, che stava cenando nella porta accanto al bar preso di mira dal terrorista. “Ho visto esplodere di colpo il vetro del bar, abbiamo iniziato a correre e ho sentito qualcosa alla schiena. Non avevo capito cosa fosse, ho continuato a correre e ho sentito che ero pieno di sangue. Siamo arrivati dietro a un angolo e un mio amico mi ha visto, mi ha fatto sdraiare e ha fatto arrivare l’ambulanza a soccorrermi”, il racconto di Mark Malpayev dall’ospedale.