“La mia famiglia fuggì da Berlino nel ’33Ora torno per rappresentare Israele”

Dopo aver presentato le sue credenziali al Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il nuovo ambasciatore d’Israele Ron Prosor ha scelto un luogo simbolico per il suo primo discorso pubblico: Bebelplatz. Qui, nel cuore di Berlino, il 10 maggio 1933 oltre ventimila libri furono bruciati dai nazisti perché considerati “non tedeschi nello spirito”. Tra questi c’erano opere di Heinrich Heine, Erich Kästner, Lion Feuchtwanger e Kurt Tucholsky. “Quando quei libri sono bruciati, mia nonna, Elfriede Proskauer, ha capito che la Germania non era più un posto sicuro per gli ebrei e ha lasciato il paese con la famiglia”, ha spiegato Prosor. Non è un caso, ha aggiunto il diplomatico, se a Bebelplatz l’artista israeliano Micha Ullmann abbia deciso di incidere le parole scritte ai primi dell’Ottocento da Heine, uno degli autori censurati dal nazismo. “Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini”. Pochi mesi dopo il rogo di Bebelplatz la famiglia Proskauer lasciò Berlino. “Mio padre, Uri, era nato qui nel 1927”, e a sei anni trovò riparo con i nonni e genitori nella Palestina mandataria. Ora, dopo una vita in Israele, il ritorno nella capitale tedesca in veste di ambasciatore rappresenta per Prosor “la chiusura di un cerchio. Per un diplomatico è uno dei ruoli professionali più importanti, ma per me ha anche una valenza personale”.
A Bebelplatz il diplomatico si è presentato con una delegazione di ragazzi israeliani e tedeschi. “Dobbiamo fare il possibile per promuovere incontri diretti tra i nostri giovani”, ha spiegato. “Sono loro il futuro delle nostre relazioni”. I rapporti fra i due paesi, ha evidenziato, sono eccellenti, “ma c’è ancora molto che si può fare”.
Prosor, che eredita l’incarico dal collega Jeremy Issacharoff, è intervenuto di recente sul caso legato a Mahmoud Abbas. Il leader palestinese aveva pronunciato, con al suo fianco il cancelliere tedesco Olaf Scholz, un discorso improntato al negazionismo della Shoah, generando polemiche internazionali. “Non è possibile stabilire la pace e la riconciliazione tra due popoli sulla base di palesi bugie, distorsioni storiche e negazioni della Shoah. – le parole di condanna del nuovo ambasciatore israeliano in Germania – Chi cerca la pace e i veri benefattori dei palestinesi non devono rimanere in silenzio e far capire loro che tutto ciò è assolutamente inaccettabile e che questa strada non porterà da nessuna parte. Ci deve essere tolleranza zero contro la negazione della Shoah in generale e sul suolo tedesco in particolare”.
Tra i temi delicati di cui il diplomatico si dovrà occupare c’è la questione del risarcimento delle vittime dell’attentato di Monaco ’72. Nella capitale della Baviera, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage compiuta dai terroristi palestinesi contro la delegazione israeliana, si terrà una cerimonia. Le famiglie degli atleti hanno annunciato però che non saranno presenti, proprio per lo scontro sul tema dei risarcimenti. “Il Presidente Steinmeier – ha spiegato Prosor ai media israeliani – sta lavorando per trovare una soluzione a questo problema e speriamo che ci riesca. Credo che le famiglie abbiano ragione e che dopo 50 anni abbiano sicuramente diritto a ricevere un risarcimento adeguato. La Germania ha aperto l’archivio e ha rivelato i dettagli. È ora di trovare una soluzione a questo problema”.
Prosor arriva a Berlino con un curriculum diplomatico importante. In Germania aveva già lavorato negli anni della caduta del muro e della transizione verso l’unificazione. Aveva servito come portavoce dell’ambasciata a Bonn e allo stesso tempo era stato tra i primi rappresentanti israeliani a stabilire legami con la DDR. La sua carriera era poi proseguita in Gran Bretagna, fino ad assumere nel 2011 il ruolo di ambasciatore presso le Nazioni Unite.
Dopo la presentazioni delle credenziali, Steinmeier ha dichiarato in un comunicato di essere “convinto che con l’ambasciatore Prosor come diplomatico da lungo tempo associato al nostro Paese, la speciale amicizia tra Israele e Germania possa essere ulteriormente sviluppata”.