Dalle minacce russe a quelle iraniane,
l’agenda dell’Assemblea Onu

Le ultime dalla Russia creano ulteriore preoccupazioni tra i leader mondiali riuniti in queste ore a New York per l’annuale Assemblea generale delle Nazioni Uniti. Il presidente russo Vladimir Putin ha infatti annunciato la parziale mobilitazione nazionale per proseguire la sua guerra d’aggressione all’Ucraina e la volontà di indire dei referendum per annettere altre parti del territorio invaso. Un’azione che dimostra “il totale e assoluto disprezzo di Putin per le Nazioni Unite, per l’Assemblea Generale, per la Carta delle Nazioni Unite”, ha commentato il segretario di Stato Usa Antony Blinken a margine del vertice a New York. Da qui il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi aveva sottolineato come le ultime mosse di Putin rappresentino “un’ulteriore violazione del diritto internazionale” che l’Italia condanna con fermezza. Un’Italia che in queste ore ha appreso della morte di Benjamin Giorgio Galli, volontario con la Legione Internazionale di difesa di Kiev che combatteva al fronte contro l’esercito russo. Una scomparsa che ha generato molta solidarietà, ma anche reazioni scomposte e d’odio nel paese nei confronti della scelta del giovane. I genitori, in un’intervista, hanno raccontato di essere orgogliosi della scelta del figlio. Il padre ha poi parlato di un legame con il mondo ebraico, affermando che il suocero era scomparso nel campo di concentramento di Theresienstadt.
Tornando invece a New York, oltre alla questione Ucraina, altro tema caldo è l’Iran, con il Premier israeliano Yair Lapid a chiedere un intervento comune per arginarne la pericolosità. Al segretario generale Onu Antonio Guterres (nell’immagine l’incontro tra i due), Lapid ha poi evidenziato come Israele si aspetti che ci sia finalmente una svolta nel “trattamento discriminatorio di Israele alle Nazioni Unite, in particolare interrompendo l’attività della Commissione d’inchiesta”. Per Lapid il viaggio a New York è stato un’occasione importante per incontrare i leader della regione. Su tutti, il presidente turco Recep Erdogan: il vertice tra i due rappresenta il primo dopo l’annuncio del ripristino della piena rappresentanza diplomatica tra Israele e Turchia.