Noa Lazar, nuova vittima dell’odio
“Il terrorismo non ci spezzerà”

Aveva 18 anni Noa Lazar, la soldatessa uccisa nella notte nell’ultimo attacco terroristico che ha segnato Israele. Mentre era di guardia al posto di blocco di Shuafat, a Gerusalemme Est, un attentatore, a bordo di un auto, ha aperto il fuoco contro di lei e contro una guardia civile, attualmente ferito e ricoverato in gravi condizioni. Le autorità hanno lanciato una caccia all’uomo per catturare il terrorista palestinese, identificato come un residente di 22 anni di Gerusalemme Est.
“Porgiamo le condoglianze alla famiglia in lutto del sergente Noa Lazar, per cui la gioia delle festività si è trasformata in un terribile dolore e preghiamo per la guarigione del ferito nell’attacco a Gerusalemme”, il messaggio di cordoglio del Presidente d’Israele Isaac Herzog. “Nessun spregevole terrorista spezzerà il nostro spirito. Combatteremo il terrorismo, continueremo a costruire le nostre vite e a celebrare le nostre feste”, ha aggiunto Herzog. “Ci fidiamo dell’esercito e delle nostre forze di sicurezza”. Ad evidenziare l’impegno delle autorità, anche il Primo ministro Yair Lapid: “non saremo tranquilli e non avremo pace finché non assicureremo alla giustizia il terrorista”, le parole del Premier, che ha espresso a nome del governo le proprie condoglianze alla famiglia dell’agente uccisa. “Non ci sono parole per alleviare la loro grande perdita”.
Lazar, scrivono i quotidiani locali, era originaria di Bat Hefer, nel nord di Israele, ed era un agente del battaglione Erez della Polizia di frontiera.