“Esecutivo e polizia d’Israele,
evitare riforme pericolose”

Per fare parte della coalizione guidata da Benjamin Netanyahu, Itamar Ben-Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, ha chiesto per sé il ministero della Pubblica Sicurezza. Con una ulteriore clausola: ottenere un’estensione dei poteri. In particolare la richiesta – accordata dal Premier incaricato Netanyahu – è stata di avere maggiore controllo sulle indagini della polizia e sul capo di quest’ultima. Si tratta di una modifica sostanziale che richiede l’approvazione di una norma ad hoc, che la nuova maggioranza sta cercando di far passare. Una riforma che sta però trovando molte resistenze, a partire dai vertici della polizia. L’attuale commissario Kobi Shabtai ha avvertito che questo potenziale allargamento di poteri avrà un “effetto drammatico non solo sull’attività della polizia, ma anche sulla sua reputazione agli occhi del pubblico”. Shabtai è intervenuto nel corso di una riunione di una commissione speciale della Knesset costituita appositamente per discutere la riforma (nell’immagine). “Non siamo contrari ai cambiamenti, ma è importante che tali cambiamenti drastici siano attuati attraverso una discussione approfondita”, ha aggiunto Shabtai. “La polizia non è un esercito. La polizia interagisce con i civili e non, come invece accade con l’esercito, con un nemico designato”. Per i parlamentari dell’opposizione, ma anche per diversi consiglieri legali la formula potenziata del ministero della Pubblica Sicurezza rischia di politicizzare le indagini e i procedimenti penali. “La bozza non raggiunge un equilibrio appropriato tra i poteri del ministro e l’indipendenza professionale degli organi preposti all’applicazione della legge”, il giudizio di Amit Merari, vice procuratore generale. “Nel loro insieme, le direttive proposte hanno il potenziale per arrecare un danno reale e grave ai principi fondamentali del governo democratico nello Stato di Israele”, ha aggiunto il viceprocuratore, sostenendo che qualsiasi emendamento dovrebbe comunque arrivare dopo il giuramento del governo. La modifica dovrebbe invece arrivare prima, in particolare perché considerata da Ben-Gvir essenziale per dare il proprio assenso al futuro governo Netanyahu. Per il leader dell’estrema destra la proposta rappresenta “una correzione storica che sarebbe necessaria in qualsiasi Paese democratico”.