Gerusalemme contro Ramallah
‘Colpiamo chi sostiene il terrorismo’

Prosegue lo scontro tra il nuovo governo israeliano e l’Autorità nazionale palestinese dopo la recente decisione di quest’ultima di coinvolgere, attraverso le Nazioni Unite, la Corte internazionale di giustizia dell’Aia nel conflitto. Il gabinetto di sicurezza guidato dal Premier Benjamin Netanyahu ha infatti annunciato una serie di misure dirette a colpire l’Anp come risposta contro l’azione palestinese all’Onu. Per Netanyahu infatti Ramallah “ha promosso una risoluzione estremista anti-israeliana alle Nazioni Unite” il 30 dicembre scorso “in contrasto con gli impegni espliciti che l’Autorità palestinese si è assunta”. Da qui la scelta di adottare alcune misure punitive tra cui, ha elencato Netanyahu, “sanzioni contro alti funzionari palestinesi, la compensazione dei fondi per il terrorismo e il congelamento dei progetti di costruzione palestinesi nell’Area C”. L’iniziativa più pesante è quella che è andata a colpire le casse di Ramallah, con la firma nelle scorse ore da parte del ministero delle Finanze Bezalel Smotrich di un ordine per congelare 139 milioni di Shekel (39 milioni di euro) di tasse palestinesi e trasferirli alle vittime israeliane del terrorismo. La cifra, parte dei fondi raccolti da Israele come imposte doganali e tasse per conto del governo guidato da Mahmoud Abbas, corrisponde a quella che Ramallah versa come stipendio mensile alle famiglie dei terroristi responsabili di attacchi contro gli israeliani. “Non esiste una situazione al mondo in cui da un lato l’Autorità palestinese è un partner che riceve fondi da noi e dall’altro è un nemico che conduce attività terroristiche e sostiene l’omicidio di israeliani”, ha dichiarato in conferenza stampa Smotrich, leader del partito di estrema destra Sionismo religioso. Il ministro delle Finanze ha poi aggiunto di non essere interessato all’esistenza dell’Autorità palestinese, l’istituzione a cui gli accordi di Oslo affidano dal 1994 il governo di una parte della Cisgiordania. “Finché l’Autorità palestinese sostiene il terrorismo ed è un nemico, perché dovrebbe interessarmi aiutarla ad esistere? L’unico interesse è che operi all’interno degli accordi esistenti… e che si prenda cura dei suoi cittadini, che contrasti e agisca contro il terrorismo e che lavori in collaborazione con le forze di sicurezza israeliane. Allora l’Autorità palestinese sarà un’autorità con la quale si può avere un rapporto approfondito”, la posizione di Smotrich.
La mossa del governo di Gerusalemme, in parte già adottata in passato, rischia di aprire una profonda crisi finanziaria a Ramallah, già in gravi difficoltà economiche e con un consenso piuttosto ridotto tra i palestinesi. Alcuni funzionari della sicurezza israeliana, riportano i media locali, sono preoccupati per queste ripercussioni. Ulteriore caos in Cisgiordania, spiegano queste fonti, rischia di incoraggiare i vari gruppi terroristici, già operativi nell’area, ad intensificare i loro sforzi per guadagnare potere. In particolare lo sguardo è rivolto ai terroristi di Hamas, forti del sostegno economico dell’ultimo paese che ha ospitato i mondiali, il Qatar.