Attentati a Gerusalemme
“Abbiamo il cuore spezzato”

“Il cuore si spezza davanti ai terribili attentati” che hanno segnato, in Israele, questo Shabbat. A dirlo, rappresentando il sentimento di un intero paese, il presidente israeliano Isaac Herzog dopo i due attacchi terroristici compiuti a Gerusalemme nelle scorse ore.
Il primo contro una sinagoga a Neve Yaakov – Gerusalemme Est -, dove sette persone sono state assassinate da un terrorista palestinese, poi eliminato dalle forze di sicurezza. Nel secondo attacco, padre e figlio sono stati seriamente feriti da un attentatore di tredici anni, poi neutralizzato e in custodia in ospedale. “Questi terribili attentati – ha affermato Herzog – ci ricordano ancora una volta una semplice e dolorosa verità: a prescindere dalle differenze tra noi, quando affrontiamo i nostri nemici che cercano di farci del male e si mobilitano per ucciderci, dobbiamo salvaguardare la nostra unità”.
I coniugi Eli e Natali Mizrahi, Rafael Ben Eliyahu, Asher Natan, Shaul Hai, Irina Korolova e Ilya Sosansky. Sono i nomi delle vittime dell’attacco a Neve Yaakov, l’attentato più letale compiuto in Israele dal 2011.
La coppia Mizrahi, ha raccontato il padre di Eli, era uscita di casa per aiutare i feriti dopo aver sentito gli spari. Nel frattempo il terrorista, residente a Gerusalemme Est, ha aperto il fuoco anche contro di loro. “Volevano solo aiutare”, il racconto ai media israeliani del padre di Eli. “Hanno sentito che c’erano degli spari e quando si sono fermati, si sono precipitati ad aiutare le vittime”.
“Questo è stato uno dei peggiori attacchi che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. – ha commentato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu – I nostri cuori vanno alle famiglie dei feriti e dei morti. Abbiamo valutato la situazione e deciso alcune azioni immediate, agiremo con decisione e calma”.