“Israele, clima troppo teso
Si lavori per calmare le acque”

Dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno d’Israele, il messaggio al governo è stato chiaro: “l’atmosfera si sta surriscaldando” per questo l’esecutivo deve “fare tutto il possibile per calmare le acque”. A dirlo è stato il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, secondo quanto riportano i media israeliani, in una conversazione avuta nei giorni scorsi con il ministro della Giustizia Yariv Levin. Secondo le valutazioni dell’intelligence nel paese c’è “un crescente potenziale di violenza con l’avanzare della legislazione” che si propone di rivoluzionare il sistema giudiziario. Per questo il consiglio di Bar a Levin, uno dei fautori della riforma, era di lavorare per arginare lo scontro. Un dialogo che testimonia come il paese sia attraversato da significative fratture e tensioni, convogliate nello scontro sulla controversa riforma, che continua ad essere contestata nelle piazze. Anche in queste ore infatti a Gerusalemme – e non solo – decine di migliaia di persone si sono radunate per chiedere alla maggioranza di congelare i provvedimenti diretti a ridimensionare il potere della Corte Suprema e a modificare la modalità con cui sono eletti i giudici. La coalizione guidata dal Premier Netanyahu al momento sembra voler tirare dritto. Alcuni dei disegni di legge saranno oggetto di discussione alla Knesset e si prevede un dibattito all’insegna dello scontro tra maggioranza e opposizione. “Oggi, con l’aiuto di Dio, l’Assemblea plenaria voterà un disegno di legge che per la prima volta renderà il processo di nomina dei giudici più trasparente e più democratico”, ha esordito Simcha Rothman, presiedendo in mattinata la Commissione per la Costituzione, il Diritto e la Giustizia della Knesset. Ovvero l’organo preposto a discutere in prima istanza la riforma. Una sua parte, si diceva, arriverà in plenaria per essere votata. Si tratta del primo passaggio: serviranno altre due approvazioni perché i provvedimenti entrino in vigore. Un iter che chiederà ancora settimane per arrivare a compimento. Tempo che il Presidente d’Israele Isaac Herzog spera di poter utilizzare per far arrivare le parti a un compromesso.