“C’è ancora tempo per dialogare, i vincitori siano generosi”

Deluso perché i negoziati tra maggioranza e opposizione non sono stati fatti prima del voto sulla riforma della giustizia. Ancora fiducioso sulla possibilità che le parti dialoghino per trovare un compromesso. Dal palco di una conferenza organizzata dal sito di informazione ynet, il presidente d’Israele Isaac Herzog ha rotto giorni di silenzio per commentare quanto accaduto alla Knesset. La coalizione di governo, guidata da Benjamin Netanyahu, ha approvato in prima lettura – ne servono tre in totale – alcuni disegni di legge che modificano in modo radicale il sistema giudiziario israeliano. Si tratta in particolare di due proposte. Una modifica la composizione del comitato di nomina dei giudici – sia della Corte Suprema sia dei tribunali minori. Attualmente quest’ultimo conta nove membri, cinque espressione del mondo giudiziario, quattro della politica. La riforma ribalterebbe gli equilibri: la maggioranza dei membri (cinque) sarebbe nominata dal governo e dalla coalizione parlamentare che lo sostiene. Un membro andrebbe all’opposizione. A far parte del comitato poi, il presidente della Corte Suprema e due giudici in pensioni. Questi ultimi sarebbero nominati dal ministro della Giustizia, previo via libera del presidente della Corte suprema. Numeri alla mano, l’esecutivo e la sua maggioranza avrebbero quindi la possibilità di scegliere in autonomia i giudici del paese. L’altra proposta di legge invece toglierebbe alla Corte Suprema il potere di annullare le leggi fondamentali approvate dal Parlamento.
“Molti cittadini di tutta la società israeliana, molte persone che hanno votato per la coalizione, temono per l’unità nazionale”, ha detto Herzog nella conferenza di ynet. Poiché è la maggioranza guidata da Netanyahu a detenere il potere, ha aggiunto il presidente d’Israele, è lei che deve trovare “un modo per tendere la mano”. “Dimostratevi generosi come vincitori, trovate un modo per portare l’opposizione ai negoziati”, l’appello di Herzog, deluso che il suo tentativo di mediazione sia per il momento fallito.
Intanto l’opinione pubblica sembra schierarsi per questo compromesso e teme la riforma nella sua versione attuale. Secondo un sondaggio dell’Israel Democracy Institute, il 66 per cento degli intervistati ritiene che la Corte Suprema debba avere l’autorità di annullare le leggi incompatibili con le Leggi fondamentali. Il 63 per cento pensa poi che debba essere mantenuto l’attuale sistema di nomina dei giudici. Da notare che anche tra gli elettori della coalizione, stando al sondaggio, la parte contraria alle modifiche è significativa. Rispetto alla necessità di preservare il potere della Corte nell’annullare le leggi – cosa che cambierebbe con la riforma -, il 47 per cento degli elettori del Likud si è detto a favore, il 38 degli elettori del Sionismo religioso, il 42 per Shas e il 38 per Agudat HaTorah.
Quasi tre quarti degli intervistati il 72 – ha affermato che dovrebbe esserci un compromesso tra gli opposti schieramenti politici in merito alle modifiche giudiziarie.