“Non c’è posto per l’anarchia”

Perdere il controllo. In Israele nei diversi editoriali, nelle analisi, nelle affermazioni dei politici i fatti di questi giorni – gli attacchi terroristici palestinesi, le violente azioni di estremisti israeliani nel villaggio palestinese di Huwara – hanno come punto in comune questa preoccupazione. Il rischio che gli eventi sfuggano di mano e si perda il controllo. Lo ha sottolineato dalla Knesset il Primo ministro Benjamin Netanyahu, condannando quanto accaduto a Huwara e rassicurando sul fatto che lo stato sta agendo per contrastare il terrorismo. “Nonostante tutto il fervore, non c’è spazio per l’anarchia con cui non verremo a patti”, le sue parole, in risposta alla furia scatenata da giovani israeliani degli insediamenti sul villaggio palestinesi. Una violenza scoppiata dopo l’assassinio di due fratelli, Hillel e Yagal Yaniv. “Non accetteremo una situazione in cui ognuno fa quello che vuole: incendiare case, bruciare auto, attaccare intenzionalmente i civili”, la condanna di Netanyahu. “Questo è esattamente ciò che i nostri nemici vogliono vedere: Perdita di controllo e un circolo infinito di sangue, fuoco e fumo”, ha avvertito. Una spirale che nel frattempo ha fatto un’altra vittima: Elan Ganeles, 27 anni, cittadino israeliano e americano, assassinato da un terrorista mentre percorreva in auto la strada 90, usata in genere per raggiungere il Mar Morto. Ganeles, raccontano i media, viveva negli Stati Uniti, aveva servito come volontario nell’esercito israeliano ed era in visita nel paese per un matrimonio. “Neolaureato, Elan aveva un futuro brillante davanti a sé. I nostri cuori vanno alla sua famiglia e alla comunità di West Hartford. Piangiamo insieme a loro”, il messaggio di cordoglio della Federazione ebraica del Nord America.
L’attentatore che ha ucciso Ganeles è ricercato dalle forze di sicurezza, impegnate in una caccia all’uomo per assicurare alla giustizia anche i responsabili dell’attentato ai fratelli Yaniv. “Sventeremo il terrore di qualsiasi tipo e continueremo a usare tutti i mezzi operativi e di intelligence per catturare i terroristi”, la dichiarazione della guida dell’esercito Herzi Halevi. Il capo di Stato maggiore è intervenuto anche sulle violenze di estremisti israeliani. “Gli eventi terribili e disastrosi di Huwara saranno oggetto di un’indagine approfondita”, le sue parole. L’esercito ha fatto sapere che estremisti ebrei hanno attaccato anche alcuni soldati israeliani: prima uno ha cercato di investire un ufficiale della pattuglia Golani, poi altri hanno lanciato pietre contro le forze armate. “Un attacco a soldati dell’esercito da parte di rivoltosi ebrei è altamente inaccettabile. Non ci sarà alcuna tolleranza per i trasgressori della legge”, la posizione del ministro della Difesa Yoav Gallant. All’interno della coalizione di governo però le posizioni appaiono diverse. Il partito di estrema destra Otzma Yehudit ha boicottato la sessione speciale in cui Netanyahu ha riferito al parlamento, contestando le azioni dell’esecutivo di cui fa parte. In particolare ha criticato la politica di contenimento del terrorismo adottata dal governo, con alcuni esponenti di Otzma Yehudit che hanno approvato quanto accaduto a Huwara. Inoltre a Netanyahu è stato contestato il fatto di non aver informato di un delicato vertice diplomatico in Giordania e di non aver avvisato il leader nonché ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir della rimozione dei sigilli alla casa di un terrorista palestinese. In più i parlamentari del partito di estrema destra hanno contestato l’evacuazione da parte di giovani israeliani dell’avamposto illegale di Evyatar . A loro dire l’azione dell’esercito rappresenta “una violazione degli accordi di coalizione e della politica di destra”. Si tratta di uno scontro che avrà ulteriori strascichi, scrivono gli analisti, con Netanyahu impegnato a governare le anime più estremiste della sua coalizione e del paese. E a far fronte alle grandi proteste di piazza generate dalla controversa riforma della giustizia promossa dal suo governo.
Nel mentre a condannare la violenza contro i palestinesi a Huwara è stata anche – in un intervento inusuale – la Orthodox Union, una delle più grandi organizzazioni ebraiche ortodosse negli Stati Uniti. “Come può accadere una cosa del genere? Come si può arrivare a questo, che giovani ebrei saccheggino e brucino case e automobili?”, la condanna del vicepresidente esecutivo della Orthodox Union, rav Moshe Hauer. “Possiamo comprendere la profonda angoscia per l’orribile omicidio di giovani e cari amici. Possiamo riconoscere la frustrazione per i continui attacchi agli ebrei e la mancanza di una risposta decisa ed efficace dell’esercito. Ma non possiamo capire o accettare tutto questo”, ha continuato Hauer. “Attaccare un villaggio non merita di essere chiamato ‘farsi giustizia da soli’. Questa non è la legge; è furia indisciplinata e casuale”. Per il rav è necessario che la leadership parli “in modo coerente e chiaro, garantendo sicurezza e una risposta decisa a coloro che commettono atti di terrore e violenza contro gli ebrei, ma condannando assolutamente e rifiutando la violenza indiscriminata commessa dagli ebrei contro chiunque, ovunque. Quello che è successo [a Huwara] non deve mai, mai più accadere”.