“Liberi di agire in Iran”

“Indegne”. Così il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito le osservazioni del capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Raphael Grossi. Il capo dell’AIEA, in Iran per una visita di due giorni, ha dichiarato che qualsiasi attacco militare a un impianto nucleare “è illegale”. Commento arrivato come risposta a una domanda di un giornalista che chiedeva conto delle possibili azioni militari di Israele e Stati Uniti contro la corsa verso l’atomica del regime iraniano. “Rafael Grossi è una persona degna che ha fatto un’osservazione indegna”, la replica di Netanyahu, nel corso della riunione di inizio settimana del suo governo. “Al di fuori di quale legge? È lecito che l’Iran, che chiede apertamente la nostra distruzione, organizzi i mezzi per la nostra distruzione? Abbiamo il divieto di difenderci? È ovvio che ci è permesso farlo”, ha concluso il Premier. Ma intanto a tenere banco è un altro scontro: quello profondo e irrisolto sulla riforma della giustizia. Per la nona settimana di fila a Tel Aviv e non solo sono andate in scena grandi manifestazioni di piazza. E le voci di chi contesta l’azione del governo continuano ad aumentare. Tra gli ultimi, 37 piloti riservisti dell’aeronautica militare israeliana che hanno annunciato che non si presenteranno a un addestramento previsto in questi giorni per protestare contro le riforme giudiziarie. Si tratta di una questione delicata che coinvolge anche la sicurezza del paese. Tanto che il comandante dell’aeronautica militare Tomer Bar ha lanciato un appello ai riservisti affinché si presentino. Come segnala il sito Arutz 7, pur rispettando le posizioni dei piloti coinvolti nella protesta, Bar ha chiesto loro di continuare a prestare servizio regolarmente. “La mia aspettativa come comandante dell’IAF – le sue parole – è che continuiate a servire e a rispettare il vostro impegno nei confronti della vostra unità, dei vostri subordinati e dei vostri comandanti, dello Stato di Israele, della sua sicurezza e della protezione dei suoi cittadini. Dovete mostrare impegno e responsabilità per la coesione dei ranghi, dei soldati e della fratellanza dei combattenti. Non c’è nessun sostituto per tutti voi”. La protesta dei piloti rappresenta la profondità dello scontro generato dalla riforma promossa dalla maggioranza. E si aggiunge ad altre dichiarazioni simili provenienti dal mondo militare. A riguardo è intervenuto anche l’ex capo di Stato maggiore Gadi Eizenkot, oggi parlamentare di opposizione. “L’esercito è l’unico corpo progettato esclusivamente per mantenere la sicurezza dello Stato di Israele, ed è insostituibile. Sebbene anch’io mi opponga alla riforma giudiziaria, l’esercito deve essere tenuto fuori da questo dibattito e coloro che sono chiamati a servire devono farlo senza esitazione”, le sue parole.