Netanyahu e la missione a Roma

Rafforzare le relazioni bilaterali tra Israele e Italia sia in campo diplomatico che economico. È l’impegno in cima all’agenda del Primo ministro Benjamin Netanyahu, atteso in queste ore a Roma per la prima visita ufficiale da quando è tornato al governo. Nella capitale Netanyahu incontrerà in serata una delegazione del mondo ebraico, mentre domani avrà un vertice con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un incontro, nel corso di un forum economico, con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
La sua partenza per Roma è stata segnata da contestazioni di massa in patria, legate alla controversa riforma della giustizia che il suo esecutivo sta portando avanti. I manifestanti – che per oggi hanno indetto una protesta nazionale a cui stanno aderendo decine di migliaia di persone – si sono organizzati per bloccare le strade intorno all’aeroporto internazionale Ben Gurion. Qui Netanyahu, assieme alla consorte Sara, è arrivato in elicottero e ha incontrato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin (nell’immagine). Quest’ultimo aveva annunciato in serata un cambio di piani proprio a causa della grande protesta odierna, che ha portato al blocco di alcune arterie principali del paese. Così gli incontri istituzionali di Austin invece che tenersi a Gerusalemme sono stati organizzati nella sede della Israel Aerospace Industries, adiacente all’aeroporto Ben Gurion.
L’attenzione nel paese è però tutta per le proteste. I principali media seguono con aggiornamenti di minuto in minuto le varie manifestazioni organizzate da Haifa a Gerusalemme. Nella capitale, riporta ynet, centinaia di riservisti dell’esercito si sono radunati davanti alla sede del think tank Kohelet Policy Forum, considerato tra i fautori della riforma della giustizia, e hanno mostrato un grande cartello con la scritta “Kohelet Forum fa a pezzi Israele”. Alcuni dei riservisti sono stati arrestati. A Tel Aviv la polizia è intervenuta per liberare l’autostrada Ayalon e, scrivono i media, non ci sono stati scontri. A Haifa c’è stato un tentativo di bloccare il porto.
In questo clima delicato il Premier Netanyahu è partito verso Roma. Intervistato prima del viaggio da La Repubblica, ha dichiarato che “le proteste dimostrano quanto sia solida la nostra democrazia”. Ha inoltre ribadito di voler portare avanti il progetto di riforma, definendola “necessaria”. “La magistratura deve essere indipendente, non onnipotente”. Le modifiche promosse dalla sua maggioranza sono volte a ridurre l’influenza della Corte Suprema e definiscono una sostanziale preminenza del governo sul potere giudiziario. “Nella popolazione è molto forte la richiesta di riequilibrare la bilancia dei poteri fra esecutivo, legislativo e giudiziario”, le parole di Netanyahu a Repubblica. Secondo un recente sondaggio dell’Israel Democracy Institute la maggioranza dell’opinione pubblica si dice contraria ad alcuni dei punti essenziali della riforma. Il 66 per cento degli intervistati ad esempio ritiene che la Corte Suprema debba mantenere l’autorità di annullare le leggi incompatibili con le Leggi fondamentali. Nella riforma si prevede invece che la maggioranza della Knesset possa superare questa eventualità. Il 63 per cento pensa poi che debba essere mantenuto l’attuale sistema di nomina dei giudici. I riformatori hanno invece presentato un piano per modificarla, dando il controllo del comitato che si occupa delle nomine alla maggioranza di governo.
Nell’intervista Netanyahu ha poi parlato dei rapporti con Roma. “Vorrei vedere più collaborazione economica: Israele è una patria dell’innovazione e credo che relazioni più strette con le vostre aziende saranno positive per entrambi”. Ha auspicato “un’accelerazione nel cambiamento di approccio dell’Italia alle votazioni all’Onu: dal 2015 l’Italia ha votato all’Onu ben 89 volte contro di noi, è un fatto che stride con le ottime relazioni bilaterali”. E che Roma riconosca “Gerusalemme come capitale ancestrale del popolo ebraico”.
Netanyahu, riportano i media israeliani, rimarrà in Italia fino a domenica. Nella capitale, nelle ore in cui incontrerà Meloni, è prevista una manifestazione di protesta organizzata da israeliani.