Or, una vita spezzata dall’odio

Nel fine settimana inizierà il Ramadan, un periodo di festa per il mondo islamico che in Israele corrisponde anche a un periodo delicato. Come in passato le forze di sicurezza hanno infatti aumentato i livelli di allerta. Questo periodo nella storia recente è coinciso con un aumento di scontri e attentati. E il consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha allertato di possibili attacchi anche al di fuori dai confini nazionali. Intanto la questione torna di attualità anche a causa dell’aggravarsi del bilancio delle vittime del terrorismo palestinese da inizio 2023. Nelle scorse ore la famiglia di Or Eshkar, il trentatreenne rimasto gravemente ferito nell’attentato compiuto nel cuore di Tel Aviv il 10 marzo scorso, ha annunciato la sua morte. “Oggi si è spenta quella che per noi era una luce rara”, le parole della madre di Or, Nathalie Eshkar. “Una luce che ha donato solo bontà e amore a tutti coloro che l’hanno incrociata nel loro cammino”. Eshkar si stava recando a un matrimonio con gli amici Rotem Mansano e Michael Osdon, quando è avvenuto l’attacco. I tre si trovavano all’incrocio tra le centralissime vie Dizengoff e Ben Gurion, quando il terrorista, un palestinese di 23 anni, ha aperto il fuoco contro di loro. Eshkar e Rotem sono stati colpiti in modo grave, mentre Osdon in modo moderato. “Il nostro cuore è straziato per la morte di Or Eshkar”, il cordoglio espresso dal presidente d’Israele Isaac Herzog. “Qualche giorno fa ho parlato con la sua coraggiosa madre e insieme a tutto il popolo di Israele ho pregato per la sua guarigione. Invio le condoglianze alla sua famiglia, alla sua compagna e ai suoi cari in questo momento difficile. Sia benedetta la sua memoria”.
Altra notizia a caratterizzare queste ore, l’annuncio dei leader dei partiti di coalizione di voler approvare prima di Pesach la modifica del funzionamento del Comitato di selezione dei giudici. Se sul resto del pacchetto di riforme della giustizia la maggioranza ha dichiarato di voler attendere, sul tema della nomina dei giudici no. La modifica darebbe di fatto all’esecutivo il pieno controllo della nomina di tutti i giudici d’Israele. Questi ultimi sono appunto scelti attraverso un Comitato di selezione giudiziaria, che attualmente comprende cinque membri della professione legale (tre giudici e due rappresentanti dell’Ordine degli avvocati di Israele) e quattro membri eletti (due ministri e due membri della Knesset). La riforma Levin-Rothman vuole cambiare questo assetto, dando ai politici e in particolare alla coalizione di governo il voto decisivo per la selezione dei giudici. Il comitato rimarrebbe di nove membri, ma di cui sei di nomina politica. Cinque scelti dalla coalizione, uno dall’opposizione. Nel provvedimento è previsto che le nomine – anche per la Corte Suprema – possano avvenire a maggioranza semplice. In questo i membri del Comitato espressi dall’esecutivo potrebbero decidere autonomamente chi scegliere, senza bisogno di altri voti. Un cambiamento che darebbe così al governo e alla sua coalizione un potere molto esteso sulla magistratura.
L’attuale sistema è figlio di un radicale cambiamento avvenuto nel 1953, proprio per sottrarre alla maggioranza il controllo sulle nomine. Prima infatti i giudici dei tribunali erano selezionati dal governo sulla base delle raccomandazioni del ministro della Giustizia. Quelli della Corte suprema venivano scelti dal governo e ratificati dalla Knesset. “Il governo ha agito saggiamente, non prendendo la strada della brama di potere, ma piuttosto quella della costruzione dello Stato… – commentò all’epoca il giurista e parlamentare del Mapai Yaakov Shimshon Shapira – Il governo, di sua spontanea volontà, ha rinunciato ai poteri che attualmente detiene”. L’obiettivo della modifica del 1953 era quello di garantire l’indipendenza della magistratura, neutralizzando l’influenza di politica e partiti su di essa attraverso il potere di nomina. Il padre fondatore della destra israeliana Menachem Begin criticò allora la riforma: che chiedeva più rappresentanti professionali e meno politici.